“Come hai paura – mi ha chiesto Giuseppe, il mio giovane fisioterapista, che mi stava seguendo mentre mi alzavo dalla carrozzina per tenermi alla spalliera della palestra – hai timore di cadere? Non è possibile! Ci sono io vicino a te !”. Dopo aver fatto un lungo respiro, ho risposto”No, è stare in piedi che mi spaventa! Mi sento così alta e poi…come sarà la mia vita? Devo prendere decisioni importanti…..non sarò più protetta dalla carrozzina e da tutti voi!” e mi sono riseduta. “Non pensarci, cerca di chiacchierare – mi ha consigliato un’altra terapista – così stai su senza rendertene conto”. “Se non ti preoccupi per le tue orecchie, posso cantare” ho detto a Giuseppe. Lui mi ha sorriso ed ha annuito. Facendo un altro lungo respiro, mi sono ritiratata su, abbozzando: “Occhi azzurri belli come i suoi, Linda forese non li hai”. Inaspettatamente pazienti e fisioterapisti si sono fermati per applaudire e hanno cominciato a canticchiare e proporre altre canzoni, molte dialettali. Il momento era davvero bello, magico.”Bene, al mio tre, di nuovo su – mi ha esortato Giuseppe e io di nuovo eretta, intonando “Ogni notte ritornar, per cercarla in qualche bar….”.Ora il mio fisioterapista si era entusiasmato e mi conduceva in un duetto tenendo il ritmo e io avrei voluto, non solo stare in piedi, ma volare….
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