Economia

E.Romagna: centrali coop, serve una nuova legge regionale

Quella in vigore, secondo Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci, non è adatta alle nuove esigenze del mondo cooperativo regionale

di Francesco Agresti

Una nuova legge regionale sulla cooperazione. A chiederla sono le centrali cooperative Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci dell?Emilia Romagna nel corso dell?assemblea unitaria aperta ieri. 4.250 imprese associate, un fatturato di oltre 40 miliardi di euro, più di 2 milioni di soci e 170 mila addetti, questi i numeri di un territorio che vanta la più forte presenza cooperativa a livello europeo, e che merita, secondo le centrali un nuovo provvedimento normativo. ?La legge n. 22 del 1990 èobsoleta rispetto all’esigenza di sostenere cooperative strutturalmente capaci di competere sul mercato globale, coniugando sviluppo, innovazione, mutualità e redditività?, ha detto Egidio Checcoli, presidente di Legacoop Emilia Romagna?, è partendo da queste considerazioni che alla Regione proponiamo un percorso serio di lavoro su un articolato che tocca i diversi aspetti legati allo sviluppo cooperativo”. Il testo presentato dalle Centrali cooperative è articolato in quattro titoli: il primo su principi e finalità della legge e funzione economica e sociale della cooperazione; il secondo incentrato sulla diffusione dei principi e della pratica cooperativa (con la proposta di costituzione di un osservatorio sulla cooperazione che elabori informazioni di tipo economico, storico e sociologico); il terzo entra nel merito dei servizi, degli strumenti (anche finanziari) e dei programmi per il sostegno allo sviluppo della cooperazione; il quarto, infine, è dedicato ai rapporti istituzionali, con l’obiettivo di semplificare le relazioni tra cooperazione e Regione. Dal presidente della Giunta regionale, Vasco Errani, una valutazione e un impegno sulla proposta: “intendo non solo accoglierla, ma farmene carico per arrivare entro questa legislatura ad elaborare, almeno in Giunta, un impianto legislativo fortemente innovativo ed incentrato sulla promozione”. Dalle conclusioni del presidente regionale della Confcooperative, Maurizio Gardini, è emersa la disponibilità ad avviare questo nuovo percorso con la Regione, ma anche un atteggiamento vigile: “chiediamo?, ha detto Gardini, ?che già in questa legislatura siano definiti i punti fermi della nuova legislazione cooperativa. Il tempo non è molto, ma questo è un impegno che chiediamo di onorare”.


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