Salute

È (quasi) nato l’Osservatorio Nazionale Suicidi. Si può contribuire

L’obiettivo degli organizzatori è quello di creare in Piemonte un Centro Studi a porte aperte, dove tutte le istituzioni, le Associazioni e gli Enti del Terzo Settore che lavorano su questi temi, possano trovare casa

di Sabina Pignataro

Una società che non ha paura di parlare del suicidio è una società in cui chi soffre non ha paura di chiedere aiuto. Per questo è (quasi) al via la creazione dell’Osservatorio Nazionale Suicidi (ONS), un Centro Studi per la cura delle depressioni e la prevenzione del suicidio ma soprattutto un luogo di consapevolezza, partecipazione e solidarietà sociale.

"A circa un mese dal lancio del progetto ONS – Osservatorio Nazionale Suicidi – spiega Raffaele Abbattista, Fondatore di Osservatorio- stiamo lavorando su tre principali fronti: la ricerca della casa di ONS, il luogo in cui far sorgere materialmente e visivamente la nostra iniziativa; la creazione di un Comitato Etico Scientifico che possa generare un equilibrio tra scienza, socialità e ricerca al fine di garantire tutti gli aspetti che una morte dovuta al suicidio tocca; e infine la costituzione della Fondazione, un ente del Terzo Settore – e ci tengo a sottolinearlo – dedicato esclusivamente a questo tema che accoglierà in sè le esperienze di altre associazioni e sarà a disposizione della collettività per il bene comune».

L’obiettivo degli organizzatori è quello di creare un Centro Studi a porte aperte, dove tutte le istituzioni, le Associazioni e gli Enti del Terzo Settore che lavorano su questi temi, possano trovare casa. «Il suicidio non è una questione strettamente personale o familiare, la sua prevenzione non è responsabilità esclusiva del sistema sanitario nazionale, riguarda la società nel suo complesso. Riguarda ciascuno di noi. Dobbiamo lavorare perché il suicidio non sia silenzio e chiedere auto non è vergogna!», osserva Abbatista.

L’Osservatorio Nazionale Suicidi nasce da un’idea di Antonio, Nunzia e Raffaele che hanno deciso di ricordare il loro figlio e fratello Giuseppe, trasformando il dolore di una perdita in un nuovo modello di speranza. La famiglia ha dato vita al “Comitato per la Fondazione Giuseppe Abbattista” con lo scopo di supportare il progetto ONS nella sua totalità. Il centro studi ONS sarà un punto di riferimento nazionale sull’approfondimento e la divulgazione dei temi inerenti la depressione e il suicidio.

Il progetto prevede la nascita di una struttura dove offrire ai pazienti e alle loro famiglie una proposta ambulatoriale capace di soddisfare le loro esigenze, sia attraverso percorsi multidisciplinari da effettuare presso gli ambulatori, sia con la possibilità di ricevere terapie presso day hospital. Attraverso gli studi medici e i laboratori sarà possibile svolgere visite ed esami, sia in modalità privata sia in supporto al Centro di Salute Mentale territoriale secondo accordi definiti in fase di realizzazione del progetto. La struttura, inoltre, sarà dotata di un centro diagnostico capace di eseguire esami clinici finalizzati alla ricerca e al miglioramento dell’approccio terapeutico.

“Vogliamo creare un luogo dove la consapevolezza generi sensibilità e attenzione al fine di sviluppare strumenti che siano in grado di svolgere una funzione preventiva e terapeutica nel contrasto al fenomeno dei suicidi, creando una cultura della vita che sia responsabilità collettiva”, dichiara Raffaele Abbattista, ideatore di ONS.

Sarà il Piemonte la casa del Centro Studi ONS proprio per dare un segnale di luce ad uno dei territori italiani dove la media del tasso di suicidio è più alta ed è fondamentale lavorare di concerto con le istituzioni locali al fine di creare un legame forte e risposte concrete per il territorio.

Il Centro studi ospiterà inoltre un coworking medico-scientifico che sarà allo stesso tempo uno spazio di riflessione e di confronto per mettere a disposizione dei professionisti uno spazio dedicato all’interno del quale potranno dedicarsi al proprio lavoro in assoluta riservatezza, ma anche un catalizzatore per generare nuove idee e riflessioni. All’interno della struttura sarà presente anche una biblioteca, un luogo accessibile a tutti dove approfondire, studiare e ricercare nozioni e informazioni, uno spazio studi ed eventi riservato all’organizzazione di eventi e momenti formativi e a tavoli di lavoro tematici.

In ultimo ONS vuole dedicarsi anche ad un altro importante ambito: quello dell’alta formazione. Saranno strutturati all’interno dell’istituto un Master in sociologia che abbia come finalità quella di fornire strumenti per indagare le criticità del tessuto sociale che possano portare la persona e sentirsi non considerata; un Master in Psicologia orientato alla formazione di figure professionali che sappiano supportare non solo il paziente ma anche i sopravvissuti: le famiglie che affrontano una perdita legata al suicidio. Infine, un Master in giornalismo dedicato alla narrazione del tema del suicidio e dei fatti di cronaca ad esso legati.

«Il suicidio appartiene alla storia dell’essere umano. Considerate le dimensioni del fenomeno e la stretta relazione con molti aspetti della sofferenza umana, esso non dovrebbe essere considerato un problema filosofico, ma un’importante questione sanitaria e sociale e quindi pertinente alla salute pubblica», sottolinea Roberto Merli, Direttore Struttura Complessa Psichiatria ASL Biella.

Foto in apertura, Enrique Ortega Miranda by Unsplash

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