Famiglia

E per il buon viaggio arriva il bollino

Chi avrà il 70% di pacchetti certificati potrà definirsi operatore di turismo responsabile

di Emanuela Citterio

Come si fa a valutare la qualità di un viaggio? A porsi la domanda è l?Aitr – Associazione italiana turismo responsabile, il coordinamento che raggruppa oltre 50 associazioni non profit di turismo responsabile. In questi anni i viaggi alternativi si sono moltiplicati in fretta ed è cresciuta anche la domanda di un turismo meno artificiale e patinato. Così Aitr ha deciso di avviarsi verso la certificazione. E di aprire le porte anche ai tour operator profit che vogliono cambiare rotta. «L?idea è quella di arrivare a un vero e proprio marchio di qualità, ma ci vorrà tempo», avverte Michela Solinas di Cts – Centro turistico studentesco, nella veste di vicedirettore di Aitr. «Per ora si tratta di un monitoraggio interno», spiega, «che valuta la qualità del viaggio secondo i principi del turismo responsabile». Al ritorno, i turisti che si sono resi disponibili prima di partire, ricevono un questionario. Il viaggio sotto esame «A essere valutato è il viaggio, non l?organizzatore», precisa la rappresentante di Aitr. «Chi avrà più del 70%o di viaggi certificati potrà definirsi un operatore di turismo responsabile. Chi non raggiunge questa meta non otterrà il marchio, e sarà un operatore che propone solo alcuni viaggi certificati». Ma quali sono i requisiti perché un viaggio sia di qualità? La Carta del turismo responsabile, stilata nel 1997 per iniziativa delle prime associazioni non profit del settore, fa da punto di riferimento. «Le domande del questionario ne rispecchiano i principi», conferma la Solinas. Al turista viene chiesto di valutare i momenti di preparazione e le informazioni che ha ricevuto prima di partire. Esperti per il feedback Nel Paese ospitante, se l?operatore con le sue scelte ha ricercato il minimo impatto ambientale e sociale, ma anche se è stato in grado di stimolare incontri con persone del posto e se l?accoglienza è avvenuta nelle strutture locali piuttosto che in grandi catene alberghiere. Un?altra serie di domande riguarda il prezzo del viaggio, che deve essere trasparente e riservare una quota specifica a un progetto di sviluppo locale, una delle scelte che contraddistingue il turismo responsabile. A raccogliere le domande è Acea, un?agenzia indipendente di consumo etico, e a valutarle sarà un comitato scientifico composto da docenti universitari ed esperti del settore.


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