Riconoscimenti

È Parma la Capitale europea dei giovani 2027

Il dossier prodotto dalla città emiliana è risultato vincente rispetto a quelli delle altre quattro finaliste. Ad accompagnare questo percorso Ashoka e il Consiglio nazionale dei giovani

di Veronica Rossi

Parma ha vinto: sarà la Capitale europea dei giovani per il 2027. A decretarlo, l’European youth forum, rete formata da centinaia di associazioni di volontariato, che costituisce la “voce” dei giovani in Europa. La città ducale aveva presentato un dossier dal titolo “Parma, una grande piazza per l’Europa”, pensato per stimolare la partecipazione giovanile e rafforzare la propria identità europea, risultato vincente rispetto a quelli di Chisinau (Moldavia), Skopje (Macedonia del Nord), Fuenlabrada e Malaga (Spagna), le altre finaliste. Il documento è il frutto di un ampio processo partecipativo, che ha coinvolto centinaia di ragazze e ragazzi under 30 e più di 200 associazioni locali e nazionali. La proposta prevede un approccio collaborativo e inclusivo, per creare una piattaforma permanente di dialogo e partecipazione, attraverso una serie di iniziative tematiche organizzate in otto “piazze” e quattro “percorsi”.

«L’impegno è stato enorme, ci lavoriamo ormai da due anni», racconta Beatrice Aimi, assessora alla Comunità giovanile e dirigente scolastica. «Non ci è mai mancato l’ottimismo e la speranza di raggiungere il titolo, perché è stato un processo generativo, anche di energie: giorno per giorno lo vedevamo crescere attorno a una grande idea che si andava costruendo, arrivavano lettere di adesione non solo territoriali, ma anche regionali e nazionali».

A Parma già da diverso tempo è in atto un percorso di ascolto dei ragazzi, attraverso lo “Youth check”, uno strumento pensato per valutare in anticipo l’effetto delle politiche sulla riduzione del divario generazionale (ne abbiamo già parlato qui). Lo Youth check rappresenta ancora un unicum: Parma è la prima città a metterlo in pratica. I benchmark di riferimento sono ancora tutti da stabilire. «Dal 18 novembre abbiamo reso obbligatorio in tutti gli atti dell’amministrazione comunale, quindi nelle determine e nelle delibere una sorta di “bollinatura generazionale”», racconta l’assessora. «Tutti gli atti amministrativi hanno una bollinatura di regolarità contabile e amministrativa, noi abbiamo aggiunto anche questo. Significa che ogni settore dell’ente è obbligato a inserire nel Gestionale del Comune per ogni atto se è generazionale, neutro o potenzialmente generazionale». Questo obbliga a un cambio di paradigma e stimola una riflessione critica attorno all’operato routinario del Comune nei confronti delle nuove generazioni.

A seguire l’amministrazione di Parma in questo percorso c’è Ashoka, organizzazione che promuove processi di cambiamento nel mondo. «Abbiamo accompagnato il Comune dal primo incontro», dice Luca Solesin, senior change manager di Ashoka, « con la definizione dei criteri per la commissione giovani, che abbiamo seguito in quest’anno e mezzo. Questo ha permesso ai giovani di lavorare in un’ottica di partecipazione insieme alla città e quindi di crescere come gruppo, portando avanti la loro voce». L’organizzazione sta sperimentando modelli di partecipazione giovanile in tanti luoghi, ma sicuramente Parma è l’esempio più vivido di quanto può essere vincente dare spazio ai ragazzi ed alle loro idee.

Il Comune è stato affiancato anche dal Consiglio nazionale dei giovani – Cng: «È stato entusiasmante, in questo ultimo anno, affiancare l’amministrazione comunale di Parma nella definizione del dossier», afferma Maria Cristina Pisani, la presidente. «Il dialogo e la collaborazione con le giovani generazioni dimostrano che un approccio partecipativo e integrato può generare un cambiamento concreto».

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