Sostenibilità

E ora, datevi criteri guida

"Sono stati fatti molti passi avanti. Ma bisogna fare ancora uno sforzo. E diventare più confrontabili".

di Redazione

«Negli ultimi tempi sono stati fatti significativi passi avanti sul fronte della rendicontazione sociale nelle cooperative di servizi e in particolare di quelle sociali, e l?aver abbandonato gli eccessi di autoreferenzialità ha spinto sempre più imprese a investire sul bilancio sociale. Oggi serve però un ulteriore sforzo». A chiederlo è Antonio Gaudioso, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. Vita: A che cosa si riferisce? Antonio Gaudioso: Sarebbe opportuno definire criteri guida che consentano di omogeneizzare alcuni aspetti relativi alla costruzione dei bilanci sociali così da permettere un?analisi comparata dei documenti redatti dalle imprese. All?interno del mondo delle cooperative, come del resto in molte altre realtà imprenditoriali, c?è un approccio diversificato al bilancio sociale. Ci sono casi in cui il bilancio sociale è inteso come mero strumento di comunicazione, altri in cui rappresenta invece uno strumento attraverso il quale coinvolgere i diversi stakeholder, sia esterni che interni, nei processi di verifica dei risultati e nella progettazione del bilancio stesso. Vita: Quali gli aspetti su cui è necessario intervenire? Gaudioso: Lo sforzo che a nostro avviso ora si dovrebbe fare è quello di arrivare alla definizione di criteri guida almeno su alcuni aspetti fondamentali come ad esempio il coinvolgimento degli stakeholder nelle politiche di sviluppo della cooperativa che, nel caso di quelle sociali, hanno un rilevante impatto sui territori e sulle comunità in cui intervengono. Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti: sono sempre più numerose le cooperative che hanno messo da parte, grazie anche al lavoro svolto dalle centrali cooperative, l?autoreferenzialità. Spesso le cooperative, per il solo fatto di essere tali, ritenevano di assolvere una funzione sociale e che non vi fosse alcune necessità di contabilizzare questi aspetti né tanto meno di renderne conto. Oggi non è più così ed è un bene sia per le cooperative che per tutti gli stakeholder. Vita: Come accelerare questo processo? Gaudioso: C?è bisogno di coinvolgere in maniera sempre più forte i portatori di interessi nei processi di coprogettazione dell?attività imprenditoriale. Renderli partecipi nella verifica di ciò che è stato già fatto è riduttivo, la sfida è coinvolgere gli stakeholder nella definizione di quelli che sono gli obiettivi programmatici della cooperativa. Vita: Un processo come questo richiede tempo ed energie. Che vantaggi ne trarrebbe la cooperazione? Gaudioso: Siamo consapevoli che non si può appesantire il lavoro già di per sé gravoso di un?impresa. Ma l?adozione di queste strategie di condivisione crediamo rappresenti un segnale innovativo che giungerebbe in un momento in cui la comunicazione sociale sta assumendo sempre più la connotazione di strumento di immagine e sempre meno di sostanza. La condivisione e la partecipazione sono processi che permettono di lavorare sulla coerenza del sistema valoriale dell?impresa. è un modo per socializzare i problemi, costruire una rete di alleanze e aumentare la coesione sociale.


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