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E ora col doping si va in carcere
Senato:approvato dalla CommissioneIgiene e Sanità in sede referente il disegno di legge 1637 che stabilisce le"Norme perla lotta contro il doping e per la tutela sanitaria delle attività sportive
di Redazione
Senato: approvato dalla Commissione Igiene e Sanità in sede referente il disegno di legge 1637 che stabilisce le ?Norme per la lotta contro il doping e per la tutela sanitaria delle attività sportive?.
Da uno a cinque anni di carcere. Questa la pena prevista dal disegno di legge che ha concluso il suo iter alla commissione Igiene e Sanità del Senato sulla tutela sanitaria delle attività sportive per chi somministra o comunque favorisce l?uso di sostanze dopanti da parte degli atleti. Il presidente della commissione ha anche chiesto il proseguimento dell?esame del provvedimento in sede deliberante per poter giungere velocemente all?approvazione della legge nel più breve tempo possibile. Uno dei punti di partenza di questa nuova normativa è stata la constatazione della necessità di una legge nazionale efficace contro il doping che andasse oltre le normative vigenti. Viene superata l?esclusiva, oggi del Coni, nella rete dei controlli. Il Ddl è orientato alla salvaguardia dell?atleta visto come vittima e quindi non soggetto a pena, salvo il caso in cui rifiuti i controlli: in questo caso sia per i professionisti sia per i dilettanti scattano multe da 10 a 50 milioni. Per il testo, doping è la somministrazione all?atleta professionista, dilettante o amatoriale di medicinali appartenenti alle classi farmacologiche vietate dal Comitato internazionale olimpico, l?uso di metodi vietati dallo stesso Cio o l?uso di pratiche terapeutiche effettuate per migliorare le prestazioni agonistiche o alterare il risultato dei controlli. Pesanti le sanzioni stabiliti per chi fornisce le sostanze dopanti, pene che raddoppiano se l?atleta è minorenne.
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