Non profit

E negli Usa i docenti promettono battaglia

Solo il 47% degli americani è per il buono scuola alla Bush

di Redazione

Gli insegnanti sono sui sentieri di guerra anche negli Stati Uniti. Una delle cause scatenanti dell’insoddisfazione generale del corpo docente dell’era Bush è il taglio alle tasse scolastiche, che secondo i democratici provocherà la scomparsa, l’anno prossimo, di un miliardo di dollari dal budget per l’educazione. Un buco che costringerà gli istituti a rinunciare agli insegnanti di sostegno che attualmente seguono 19 milioni di ragazzi a rischio. Ma il piano educativo alla George W. Bush, oltre ad aver scatenato le ire della Nea (il maggior sindacato di categoria negli Usa), sembra non piacere troppo nemmeno all’opinione pubblica. Secondo un sondaggio Gallup, infatti, solo il 47 per cento degli americani si dichiara favorevole a quel ticket proposto dalla riforma, un buono scuola che dovrebbe garantire a tutti gli studenti un’uguale preparazione. Come recita lo slogan governativo: nessun bambino resterà indietro. E i cittadini americani hanno dichiarato di aspettarsi dallo Stato soprattutto un impegno finanziario adeguato ai cambiamenti e la diffusione di test che verifichino il livello di preparazione degli studenti.

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