Non profit

È nato il #tweetsolidale

Lo ha ideato la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, per il suo sbarco sui social network. Con due euro si contribuirà a finanziare l'acquisto di nuovi macchinari per l'Istituto di Candiolo

di Sara De Carli

È nato il tweet solidale. Vale due euro ed è l'evoluzione social dell'ormai classico sms solidale. Lo ha ideato la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (su twitter come @FPRConlus) per la sua prima campagna social. Il #tweetsolidale è un’iniziativa pensata specificatamente per il social network del microblogging e trae la sua forza dallo sharing da parte degli utenti. Anche numerosi artisti e personaggi, che hanno sostenuto negli anni l’attività della Fondazione con il loro talento, hanno scelto di aderire all’iniziativa condividendo il #tweetsolidale e invitato i propri follower a fare altrettanto e a donare attraverso il link di Paypal.

Con un semplice tweet sarà possibile donare 2 euro, attraverso Paypal o carta di credito, per sostenere la cura e la ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo. Ce lo presenta Enrico Senes, responsabile Fundraising e Comunicazione della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – Onlus.

L’idea è estremamente innovativa. Come è nata?

L'idea di un tweet solidale è nata pensando a una modalità nuova di donazione, non banale e al tempo stesso sicura per chi effettua la transazione. È immediata come un sms ma innovativa nella forma, in modo da poter coinvolgere un pubblico digitale, sempre connesso e caratterialmente portato alla condivisione, all'essere “influencer” e, di conseguenza, a diventare esso stesso un fundraiser. Un ringraziamento dobbiamo farlo anche a Pasquale Diaferia ed Eugenia Morato, dell’agenzia Special Team, che ci hanno dato un grosso aiuto a sviluppare questo progetto.

Ritenete che gli italiani siano pronti a rispondere a una proposta di questo tipo?

 Il #tweetsolidale è l'evoluzione social del più tradizionale e consolidato sms solidale. Abbiamo preso due elementi che fanno parte della quotidianità delle persone, gli sms e i social network, e li abbiamo uniti. Ne è venuto fuori uno strumento che probabilmente anticipa quelle che saranno le frontiere del futuro "social mobile fundraising". L'utilizzo di Paypal, poi, ci ha permesso di creare una modalità di donazione innovativa, ma che allo stesso tempo appartiene alla quotidianità di un sempre più cospicuo gruppo di persone: pagare un servizio semplicemente inserendo la password del proprio account Paypal come accade, ad esempio, quando si acquista un oggetto su eBay o un brano su iTunes.

Che filosofia avete?

Da pochi giorni la Fondazione ha fatto i primi passi nel mondo dei social network e l’ha fatto scegliendo volutamente di basare la propria comunicazione su una strategia da innovatori e non da follower, dove l'obiettivo non è ispirarci a quello che fanno gli altri, ma ispirare noi stessi il cambiamento. Questo non solo perché è nel dna della Fondazione lavorare sull’innovazione e la ricerca, ma anche perché, nello specifico del tweet solidale, si tratta di un cambiamento che è percepibile: lo sharing sui social network è diventato quasi un atto naturale non solo per quelle generazioni nate digitali per costruire sempre più relazioni, online e offline.

C’è un dato che vi fa pensare a una così alta fiducia e confidenza degli italiani a donare con un tweet collegato alla carta di credito?

 Abbiamo scelto Twitter come media perché è noto che gli utenti di questo social network sono pionieri per natura, sperimentano e sono attratti dalle novità. Secondo Paypal nel 2016 le persone non avranno quasi più bisogno di usare il tradizionale portafoglio, perché ormai le nuove modalità di mobile payment avranno conquistato gli utenti. Secondo alcuni dati pubblicati recentemente da “The Next Web” ogni persona scarica circa 80 app, a prescindere dal prezzo, su ciascun device. Ecco, il nostro obiettivo è che le persone donino con un tweet con la stessa semplicità con cui scaricano un'app. Il meccanismo è identico, la differenza è che in questo caso ogni click ha un valore inestimabile, perché contribuisce al raggiungimento di obiettivi ambiziosi come l'acquisto di importanti macchinari per la cura dei malati oncologici o per il finanziamento di importanti progetti di ricerca sul cancro.


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