Famiglia

E’ nato il consorzio PAN (Progetto Asili Nido)

E' il primo network nazionale di servizi per l’infanzia, finanziato da Banca Intesa e garantito da CGM e FIS (Federazione dell'Impresa Sociale - Compagnia delle Opere)

di Francesco Maggio

Nasce oggi il Consorzio PAN (Progetto Asili Nido), il primo network nazionale di servizi per l?infanzia, finanziato da Banca Intesa e garantito da CGM (Consorzio Gino Mattarelli) e FIS (Federazione dell’Impresa Sociale – Compagnia delle Opere), le due reti di cooperazione sociale più attive nel settore. L?obiettivo del consorzio, che assicurerà alle famiglie standard di elevata qualità per tutti i servizi offerti, sarà quello di avviare 300 nuove strutture nei prossimi due anni in tutta Italia. Il progetto consente a chiunque voglia iniziare un?attività di asilo nido di essere accompagnato sin dal momento dello start-up e assistito nella stesura del piano d’impresa e nella formazione degli addetti. Banca Intesa, che resterà nel consorzio per almeno sette anni, finanzierà i progetti che saranno approvati da un Comitato di Valutazione. Ai cooperatori non vengono richieste garanzie, saranno le reti CGM e FIS a coprire il rischio di insolvenza. PAN intende così rispondere ad un enorme ritardo nei servizi per l’infanzia che si riscontra nel nostro Paese, dove i bambini fino ai tre anni che utilizzano strutture di accoglienza di qualunque tipo sono meno del 7% contro un media europea del 25%. Il consorzio intende anche aprire il mondo del credito a quelle attività nonprofit che altrimenti non ne avrebbero accesso. “PAN rafforza il rapporto di Banca Intesa con il settore nonprofit attraverso due delle maggiori reti del settore. Non si tratta di un intervento di liberalità ma di impresa secondo la nostra idea di responsabilità sociale”, ha detto l’amministratore delegato di Banca Intesa Corrado Passera durante la presentazione del progetto. “Il consorzio è un altro tassello del nostro progetto di “Banca per il Paese”, in cui diamo ascolto ad un settore, l’impresa sociale, tradizionalmente dimenticato dalle banche”


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