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E’ morto Jacques Derrida, filosofo

A riferirlo sono state fonti del suo entourage. Derrida aveva 74 anni ed era malato di tumore al pancreas. Francese, nato in Algeria, è considerato il padre del "decostruzionismo"

di Giulio Leben

Con Jacques Derrida, la Francia perde il suo piu’ grande pensatore, riconosciuto in patria e all’estero, addirittura un mito negli Stati Uniti, dove insegnava. Il concetto di ”decostruzione”, attorno al quale aveva costruito la sua filosofia, ha fatto il giro delle universita’ del pianeta. Era l’ultimo dei grandi ”penseurs” del Sessantotto. E con lui, ultimo superstite del gruppo di intellettuali e studiosi del calibro di Gilles Deleuze, Michel Foucault e Louis Althusser, se ne va un pezzo di storia, si è chiusa un’epoca.

A 74 anni, con lo sguardo profondo, il volto incorniciato dai folti capelli bianchi, era ancora sulla breccia, presente anche in tv nei dibattiti cruciali. Anche se alle ultimi elezioni si era rifiutato di andare a votare non riconoscendosi piu’ nella politica imperante dei partiti.

Da tempo era malato, un tumore al pancreas che lo costringeva a periodici ricoveri ma che, secondo chi gli e’ stato vicino negli ultimi istanti, gli ha consentito una morte senza grandi sofferenze. Era ricoverato in un ospedale parigino da tre settimane.

Derrida era nato in Algeria, il 15 luglio 1930, nella citta’ di El Biar, da una famiglia di ebrei con tradizioni di sinistra. Gli studi in Francia ebbero il coronamento alla ‘Normale Sup’, ma dopo un periodo come ”direttore di studi” insieme a Louis Althusser, divenne subito assistente negli Stati Uniti, ad Harvard, poi soltanto successivamente alla Sorbona.

Per anni, Derrida ha diviso il tempo del suo insegnamento fra Parigi e le piu’ prestigiose universita’ americane, in particolare Yale e John Hopkins. Profonda la sua riflessione sull’istituzione filosofica e il suo insegnamento, che lo condusse a creare, nel 1983, il ‘College international de philosophie’ che presiedette fino al 1985. Passo’ poi ad insegnare all’Ecole des hautes etudes en sciences sociales. Sulla sua straordinaria carriera negli Stati Uniti, dove era popolarissimo, Derrida aveva spiegato di recente: ”non ho mai fatto lunghi soggiorni negli Usa, la maggior parte del mio tempo non lo trascorro li’. Detto questo, la ricettivita’ per il mio lavoro e’ stata in quel paese piu’ generosa, piu’ attenta. Negli Stati Uniti ho incontrato meno censura, meno sbarramenti e conflitti che non in Francia”.

A partire dai suoi testi filosofici classici, Derrida proponeva il concetto di ”decostruzione” come motore centrale del suo pensiero: una critica dei presupposti della parola, un modo di disfare dall’interno un sistema di pensiero dominante. Ottanta i suoi libri, fra i quali ‘La scrittura e la differenza’, ‘La disseminazine’, ‘Margini della filosofia’, ‘Invenzione dell’altro’, ‘Dal diritto alla filosofia’, ‘Spettri di Marx’.

Gli ultimi momenti del suo impegno in politica risalgono al 1995, quando fece parte del comitato di sostegno a Lionel Jospin, che si presento’ alle elezioni presidenziali perdendole contro Jacques Chirac. Poi, il distacco, il ”malumore contro i candidati” alle elezioni del 2001, l’impossibilita’ di ”riconoscersi nei codici politici dominanti”. Sposato con una psicanalista, Derrida aveva avuto un figlio con la futura signora Jospin, Sylviane Agacinski, che aveva conosciuto quando era una sua studentessa. Negli ultimi anni era diventato nonno.

Leggi cosa dicono i giornali francesi:

  • Disparition de Jacques Derrida, inventeur de la «déconstruction» (Le Nouvel Observateur);
  • Le philosophe Jacques Derrida est mort (Le Monde);
  • La philosophie perd Jacques Derrida (TF1);
  • Décès du philosophe Jacques Derrida (France 2);
  • Mort du philosophe Jacques Derrida (Libération);
  • Jacques Derrida, l’apôtre de la déconstruction (Le Figaro);
  • Jacques Derrida est mort (Le Soir);
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