Sostenibilità
È l’ora di Obama e della Cina
Battute finali per i vertice, dopo una maratona notturna: i due big a confronto. La diretta
di Redazione
La diretta
La diretta video su Stopthefever.org
Cosa contiene la bozza in discussione
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Trattative a oltranza per scongiurare il fallimento
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C’è la bozza di accordo
Dopo l’intervento alla conferenza di Copenaghen, in cui ha esortato i leader ad arrivare ad un accordo anche se imperfetto, Barack Obama ha incontrato Wen Jiabao, il premier cinese che aveva snobbato il mini vertice a cui hanno partecipato oltre una ventina di leader subito dopo l’arrivo del presidente americano al Bella Center. Nel faccia a faccia di 55 minuti tra i leader dei due principali inquinatori globali sono “stati fatti dei progressi”, hanno spiegato fonti della Casa Bianca che, secondo quanto riporta il sito del New York Times, definiscono il colloquio “costruttivo”. Obama e Wen hanno affrontato tutte e tre le questioni che il presidente ha affrontato nel suo discorso, di appena otto minuti, alla plenaria: la necessita’ di obiettivi per i tagli delle emissioni in tutti i paesi chiave, verifica dei meccanismi e finanziamenti. Dopo il colloquio, i due leader hanno chiesto ai loro negoziatori di continuare la riunione tra di loro e con gli altri paesi “per verificare se un accordo potra’ essere raggiunto”. Ed a chi gli chiedeva se Obama e Wen sono riusciti a raggiungere la svolta auspicata, il funzionario della Casa Bianca ha risposto: “hanno fatto un passo avanti e fatto progressi”.
Le trattative sono durate tutte la notte a Copenaghen. Un mini summit che ha coinvolto 26 paesi: i lavori si sono concentrati sulla definizione di una “dichiarazione ombrello” che definisca i punti dell’accordo sulla base di due separati testi legali relativi ai tagli alle emissioni inquinanti e ai finanziamenti necessari. “Abbiamo avuto lunghe discussioni sul fatto che dobbiamo fare un ultimo sforzo . Abbiamo chiesto ai negoziatori di scrivere nella notte un testo in modo che possa essere esaminato in giornata”, ha spiegato il primo ministro svedese Frederik Reinfeldt, presidente di turno dell’Ue.
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