Sostenibilità

E le ragioni delle Regioni?

Faccia a faccia /Rispondono: Vasco Errani, presidente Regione Emilia Romagna e Conferenza dei presidenti delle Regioni ed Enzo Ghigo, ex presidente Regione Piemonte ed ex presidente delle Regioni

di Chiara Sirna

  • Qual è il suo giudizio sull’impianto della Legge Obiettivo e sullo spazio d’intervento lasciato alle Regioni e agli enti locali? Errani:Un?invasione di campo. L?impianto originario della Legge Obiettivo era oltremodo invasivo delle prerogative delle Regione e delle autonomie locali. Occorre dire che a seguito degli interventi della Corte costituzionale, conseguenti alle azioni intraprese dalle istituzioni lese, sono intervenuti cambiamenti positivi. Ghigo:Le Regioni lamentavano uno scarso coinvolgimento, ma durante il dibattito di stesura sono state apportate modifiche sostanziali. Posso dire con assoluta convinzione che il testo definitivo della legge è stato redatto con la collaborazione diretta di Regioni ed enti locali. Da parte delle amministrazioni di centrosinistra c?è un?obiezione culturale e politica di fondo; io da rappresentante del centrodestra riconosco la debolezza iniziale di rappresentanza, ma dico anche che è stata recuperata in corso d?opera.
  • Le scelte contenute nella Legge Obiettivo ledono i poteri delle Regioni in materia di governo del territorio e di urbanistica? Errani:Certe scelte criticabili riguardanti le singole opere più che essere imposte dalla legge in sé mi sembrano piuttosto conseguenza dell?uso che talvolta il governo ha inteso fare di un provvedimento che ha una impostazione centralista. In particolare contro alcuni di questi usi distorti la Regione Emilia Romagna ha dovuto ulteriormente ricorrere in giudizio presso la Corte costituzionale. Ghigo:Questo è un falso propagandato ad arte. Gli enti locali possono opporsi e anche aprire un contenzioso con il ministero dei Lavori pubblici in nome della tutela ambientale o urbanistica. Se un?opera non la vogliono, non la fanno fare.
  • Perché le Regioni hanno firmato le intese generali con il governo senza mettere in discussione le priorità? Errani:L?intervento delle Regioni e delle autonomie locali per l?integrazione e la revisione delle priorità è stato costante e via via più efficace nel tempo. Voglio solo ricordare l?ultima di tali occasioni di intervento, che si è concretizzata dopo lunghe trattative in occasione della seduta della Conferenza unificata del 24 novembre scorso. Ghigo:Tutti hanno firmato le intese generali sapendo, come sempre avviene con un governo, di qualunque colore esso sia, che i finanziamenti non si stanziano a priori. Dipende dalle priorità stabilite, che pure vengono concordate con il governo. Per quando riguarda la valutazione ambientale, non è vero che nessuno si è posto il problema di tenerne conto. La Legge Obiettivo esclude il vincolo del Via (Valutazione imbatto ambientale), ma le Regioni sono molto sensibili su questo fronte e provvedono agli accertamenti.
  • Le Regioni potranno contribuire, nella nuova legislatura, alla ridefinizione degli interventi prioritari realmente necessari? Errani:L?esperienza già maturata in condizioni così difficili, quali quelle della presente legislatura ormai alla scadenza, sarà senz?altro ripresa e migliorata in occasione della prossima legislatura. Il mio auspicio è che ci sia un ben maggiore spirito di collaborazione da parte del governo. Ghigo:Le intese generali e la stessa Legge Obiettivo sono il simbolo più evidente del rapporto di collaborazione tra il governo centrale e quelli locali. Esponenti della sinistra hanno già dichiarato che se vinceranno le elezioni elimineranno la Legge Obiettivo, ma la loro è una contrapposizione puramente culturale.
  • Perché sinora le Regioni non hanno svolto un ruolo nella costruzione del dialogo con gli enti e le popolazioni locali? Errani:Il ruolo della concertazione istituzionale e della partecipazione dei diretti interessati nel processo di assunzione delle decisioni è indispensabile alla formazione di scelte di qualità. In questo campo ritengo che la nostra Regione, pur non essendo certamente l?unica, abbia dato prova di particolare volontà di iniziativa e anche di una notevole efficacia nei risultati. Ghigo:Dal 2002 al 2005 ci sono stati 85 incontri con i rappresentanti della Val di Susa. La stessa consultazione si è avuta per la costruzione della Torino-Novara. Chi nega la partecipazione degli enti locali lo fa sapendo di dire una falsità. I progetti sono sempre stati messi a disposizione degli enti locali in modo che potessero valutarli e fare obiezioni. Non è mai successo che un?opera venisse imposta. Gli enti dovrebbero uscire dalle loro spirali di egoismo e pensare all?interesse complessivo del Paese.

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