Famiglia

E la volontaria Dorit conquistò la Cina

Parla la prima cooperante premiata da Pechino. E' tedesca, lavora in una ong che ha come scopo quello di sviluppare il terzo settore nel grande paese

di Carlotta Jesi

È la prima volontaria occidentale ad essere stata premiata in Cina con il prestigioso Friendship award for foreign experts affairs, che ha deciso di accettare in barba alle critiche di violazione dei diritti umani e di scarsa trasparenza mosse dalla società civile internazionale nei confronti del governo cinese.

Dorit Lehrack, passaporto tedesco, sposata, tre figli e una laurea in fisica, lavora nel settore non profit dal 1990, un anno dopo la caduta del muro di Berlino. La sua carriera nel terzo settore ha inizio come project manager per Greenpeace, per poi proseguire come direttore politico di Friends of Earth Germany. Nel 1999 Dorit approda in Cina con l?idea di promuovere la creazione di ong nel paese e di sensibilizzare la società civile a un impegno diretto nelle questioni sociali. Una sfida difficile – «quando mi hanno detto che in Cina non avrei trovato neppure una ?vera? ong mi è venuta ancora più voglia di partire» – che però ha vinto. Oggi è consigliere internazionale dell?Associazione per la cooperazione delle ong – China Association for ngo (Cango) e si occupa di programmi di formazione per le ong sul territorio nazionale e dello sviluppo del loro network. Solo negli ultimi cinque anni l?associazione ha insegnato a più di mille rappresentanti del terzo settore materie come il fundraising, la mobilitazione delle risorse, il project management e la strategia d?impresa.

Vita: Perché ha deciso di accettare un premio da un governo tanto criticato per la chiusura verso ogni genere di attivismo?
Dorit Lehrack: Perché questo evento è un?opportunità per comunicare l?importanza del terzo settore in Cina e un traguardo per promuovere una valida legislazione per l?operare delle organizzazioni della società civile. Il governo cinese non è contrario all?attivismo in toto. Dipende dagli scopi che quest?ultimo si prefigge. Se esso mira a combattere ?interessi vitali? viene rifiutato: un esempio sono state le campagne di informazione sui rischi dell?Hiv e i metodi di prevenzione. Il governo non voleva ammettere l?esistenza di un problema e ne ha ostacolato lo sviluppo fino a qualche anno fa. Il governo cinese valuta se le attività dell?organizzazione sono in linea o meno con i suoi interessi e di conseguenza se sostenerle o se ostacolarle. Inoltre il governo centrale e quello provinciale non hanno gli stessi punti di vista, così l?attivismo riesce sempre a trovare un importante alleato.

Vita: Può farci qualche esempio?
Lehrack: Posso menzionare la protesta di alcuni gruppi ambientalisti cinesi contro la creazione di una nuova diga sul fiume Nu. Questa campagna è stata fortemente appoggiata dal funzionario ambientale di Bejing, mentre certi funzionari provinciali tendono ad approvare la costruzione di dighe senza procedere ad una valutazione dell?impatto ambientale.

Vita: Cosa significa questo premio per la società civile locale e internazionale?
Lehrack: La decisione del governo cinese di premiarmi può essere considerato il segno di una maggiore attenzione e di un accresciuto rispetto per il ruolo che le ong rivestono nella crescita di una Cina più sostenibile. Nell?accettare questo premio spero di rafforzare l?idea che una Cina aperta e moderna abbia bisogno della beneficenza; spero di convincere gli ambientalisti e i gruppi di assistenza a venire in aiuto di una società civile ancora debole. E in ultimo di perorare la causa dei soggetti svantaggiati e influenzare la politica e i politici a dare ad essi una voce. Un tale sviluppo potrebbe aprire il paese alle ong internazionali e alla crescita delle ong locali, così da creare un beneficio alla società civile locale e internazionale.

(ha collaborato Federica Fanfani)

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