Non profit

E la pace ringrazia Morandi & company

Nazionale Cantanti sugli scudi per la “Partita del cuore” pacifista. Dal ministro d’Israele, Peres, il grazie più caloroso. Raccolto 1 miliardo

di Barbara Fabiani

«Meglio usare il pallone che le pallottole», parola di Shimon Peres. Il ministro isrealiano, già premier e probabile futuro presidente, trae questo insegnamento dalla ?partita del cuore?, l?incontro sportivo di beneficenza che lo scorso 25 maggio ha visto confrontarsi allo stadio Olimpico la Nazionale Italiana Cantanti e una squadra mista ?israelo-palestinese?. Una lezione per sé, per i propri concittadini e per gli ?autonomi? palestinesi. «Voglio ringraziare il governo italiano, il presidente Ciampi e gli italiani per aver voluto ospitare un evento senza precedenti», ha detto, ricordando anche i cantanti-calciatori italiani «Per la prima volta israeliani e palestinesi hanno fatto parte un?unica squadra con l?obiettivo di vincere insieme. Penso che nel mezzo della ripresa dei negoziati questa sia una grande indicazione per tutti i giovani e i cittadini che sono coinvolti nel processo di pace.» Un cammino verso la pace che dura da almeno sette anni, da quando nel 1993 a conclusione degli accordi di Oslo Yasser Arafat, allora capo dell?Organizzazione per la liberazione delle Palestina, e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin si strinsero la mano in un gesto storico. Due anni dopo l?assassino di Rabin per mano di un estremista di destra israeliano frenò bruscamente l?applicazione degli accordi, dimostrando come la pace non abbia solo nemici esterni.
Riconciliare e riavvicinare le persone è questa la strada da seguire per raggiungere una pace duratura. «Questa partita è una dichiarazione di pace fatta davanti a tutti. Fatta con l?uso delle gambe e non con le parole, ma questo non fa differenza», ha ribadito Peres, che nel 1994 insieme ai due leader storici ricevette il premio Nobel per la pace. Ma che ne pensano in patria di questa iniziativa? «Piace molto», ha detto sorridendo lo statista israeliano. «Il calcio è molto popolare sia in Israele che tra i palestinesi. Soprattutto piace ai giovani e la pace è anche nelle loro mani. Ricordiamoci che il 58% dei palestinesi e il 45% degli israeliani ha meno di venti anni». Una partita di calcio sembra quindi lo strumento migliore per attirare l?attenzione di questa gioventù che comincia a far sentire la sua opinione, in particolare in Israele. «Io credo che nel nostro paese più delle divisioni tra destra e sinistra valga la distinzione tra giovani e anziani. I giovani non capiscono perché per mantenere la loro cultura dovrebbero uccidere o essere uccisi», ha spiegato Peres e ha aggiunto «l?Italia ha deciso non solo di stare dalla parte della pace ma anche dalla parte delle nuove generazioni».
Parole che sembrano incorniciare l?immagine dei giovani soldati israeliani che lasciando in questi giorni i territori occupati del sud del Libano baciano la terra d?Israele e si preparano a festeggiare il ritorno a casa. Proprio mentre Peres è a Roma ad assistere alla partita di beneficenza per incoraggiare la riconciliazione tra palestinesi e israeliani, si chiude un altro capitolo doloroso della storia del Medio Oriente. Un capitolo lungo 22 anni e che ha significato la morte per migliaia di civili, 1547 soldati israeliani, 300 componenti dell?armata sudlibanese alleata di Gerusalemme e 1259 Hezbollah, i guerriglieri islamici del Partito di Allah. Un bilancio tragico, che sottolinea il valore dell?iniziativa di Morandi e soci.

Il Progetto- Fra calcio e Internet nasce la speranza
Grazie ai fondi raccolti ragazzini palestinesi e israeliani potranno presto scambiarsi messaggi e-mail, inviarsi foto via rete, e forse anche darsi appuntamento per una partita a calcio. La cifra raccolta – quasi un miliardo ottenuto con la vendita di 60 mila biglietti, le offerte tramite CartaSì e con le promesse di pagamento telefoniche – servirà a finanziare l?allestimento di ?Peace computer centers? in 12 coppie di scuole palestinesi e israeliane. Qui i ragazzi impareranno ad usare il computer accompagnati da attività didattiche legate alla pace. L?idea di avvicinare on-line i giovani delle due comunità è del ?Peres Center for Peace?, l?organizzazione non profit fondata da Peres nel ?97. La missione di questo centro è di costruire infrastrutture per la pace in Medioriente nella convinzione che la pacificazione dei conflitti necessiti di un?ampia partecipazione della società. Per questa ragione il progetto coinvolge anche il Ministero dell?istruzione dell?Autorità Palestinese. I fondi verranno impiegati anche per realizzare campi di calcio in cui i ragazzi imparino ?il gioco di squadra?. Per ulteriori donazioni : c.c.p. n. 606020 intestato a ?Onlus percorsi di pace 2000?.

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