Leggi
E la ministra ordinò: «Banchieri, alla larga»
Katia Bellillo interviene sul Credito sportivo
di Redazione
Katia Belillo, alla guida del ministero per gli Affari Regionali nel governo D?Alema, spiega il suo impegno per la riforma dell?Istituto del Credito sportivo e i tentativi di colpi di mano sventati
Ministro Belillo, qualla del Credito sportivo è una riforma molto problematica…
C?era l?eventualità che si rimettesse in discussione il ruolo e le politiche di sviluppo dell?Istituto nei confronti dello sport sul piano locale. Nonostante questo, siamo riusciti a riaffermare il carattere pubblico e l?autonomia del Credito sportivo, anche perché una diversa impostazione avrebbe violato il decreto di attuazione 112/98, che prevede la rappresentanza delle autonomie locali nel consiglio di amministarzione. Come presidente della Conferenza Unificata, mi sono battuta per superare l?impasse che si era creato sul regolamento, proponendo un accordo tra i ministeri. Difenderò in ogni sede il carattere pubblico e la funzione sociale del Credito, soprattutto in relazione al sostegno allo sport minore.
Quale sarà il ruolo delle Regioni e degli Enti locali nel Credito sportivo?
Per i rappresentanti territoriali partecipare alla gestione del Credito costituisce un?occasione per decidere autonomamente o di concerto politiche sportive adeguate alla situazione locale. Si tratta di un ruolo decisamente innovativo per le Regioni: per la prima volta partecipano alla gestione di un istituto di credito, per intraprendere azioni per lo sviluppo dello sport sul territorio.
È il momento di una rappresentanza nel Credito sportivo?
L?associazionismo rappresenta una mappa di soggetti di gestione dello sport, secondo il decreto di riordino del Coni, con i quali gli organi politici locali si confronteranno. La naturale conseguenza, sarà la possibilità per l?associazionismo di svolgere un ruolo decisamente più ampio anche nella vità istituzionale.
Quali iniziative intende prendere in vista della Conferenza nazionale dello sport?
Ho intenzione di organizzare un confronto con le Regioni e l?Istituto del Credito sportivo al fine di verificare le reali esigenze e coordinare una politica di promozione e sviluppo dello sport sul territorio.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.