Famiglia
E’ la Calabria la regione più povera
Lo dice una ricerca Eurispes presentata questa mattina
Sono quasi 848mila i calabresi che vivono in condizioni di poverà o di quasi povertà: sono pari al 41,8% della popolazione residente. E sono circa 296 mila le famiglie in precarie condizioni sociali. Numeri che, insieme a quelli sul reddito familiare e Pil pro capite fanno della Calabria la regione con il maggior numero di persone povere in Italia. Lo ha affermato, questa mattina, l’Eurispes Calabria che a Rende ha presentato il rapporto “Povertà e disagio economico in Calabria”. L’istituto di studi economici e sociali ha calcolato un numero di famiglie a rischio di povertà in Calabria pari a 81.514 e le ha sommate alle 214.346 conteggiate dall?Istat come “relativamente” povere. Così si è arrivati a contare 295.860 nuclei disagiati e, considerando il numero medio di componenti per famiglia (pari a 2,8 secondo l?Istat) è stato possibile stimare nel numero di 228.239 i soggetti a rischio di povertà, che sommati a loro volta al numero di persone povere certificate dall?Istat (619.449) hanno portato a 847.688 il totale complessivo dei disagiati in Calabria secondo l’Eurispes. “Ciò equivale a dire che – ha commentato il presidente della sede calabrese dell’istituto, Raffaele Rio – almeno il 41,8% della popolazione calabrese versa in uno stato di quasi o totale indigenza socio-economica”. L?Eurispes ha ricordato che nel 2002 la Calabria è risultata essere la regione con il Pil e il reddito pro capite più basso (pari al 65% di quello medio nazionale) e, con un indice pari a 69 (posto pari a 100 il totale Italia) è anche la regione con reddito familiare più basso, preceduta dalla sola Sicilia (68). La regione con il reddito familiare più elevato, al contrario, risulta l?Emilia-Romagna, con un indice pari a 126; seguono la Toscana (118) e la Lombardia (117), il Trentino e il Friuli (115). Per Il presidente dell’Eurispes Calabria: “Si è andata addensando una nuova preoccupante realtà. Una casa in affitto, un lavoro modesto, la spesa nei mercati e tanti sacrifici per arrivare a fine mese è la condizione in cui versa il 41% delle famiglie calabresi, rilevante quota di famiglie povere o a rischio di impoverimento. Il ceto medio- ha commentato ancora Rio- pur godendo di condizioni di vita accettabili, vive in uno stato di precarietà tale che un evento critico, non essendo sufficienti le riserve a disposizione, può far crollare il tenore di vita. Unico dato positivo in questa ricerca è quello relativo alla disoccupazione, in calo dell?1,6% in Calabria nel 2003. “Ma – rileva l?Eurispes- analizzando i tassi di disoccupazione giovanile si nota come la Calabria risulti, dopo la Campania (58,4 percento), la regione che presenta il tasso più alto (56,7 percento); l’Emilia Romagna viceversa, dopo il Trentino Alto Adige (4,3 percento) e la Valle d’Aosta (8,1), registra con il Veneto il tasso più basso (8,8)”
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