Cultura
È lintegrazione che fa il cittadino
l'integrazione dello straniero comincia con la sua partecipazione alla vita pubblica
di Redazione
?Se qualcuno fa qualcosa per me, senza di me, la fa contro di me?. Citando Gandhi, il presidente dell?Istituzione dei servizi per l?immigrazione esprime l?orientamento che sta alla base di questo organismo e cioè: creare le condizioni per una piena integrazione sociale, culturale ed economica che comprenda una partecipazione effettiva dei cittadini stranieri alla vita democratica delle comunità locali.
L?obiettivo dell?Isi è quello di procedere verso una totale eliminazione di ogni soluzione di tipo assistenzialistico tramite la promozione di un coinvolgimento anche politico degli immigrati, come strumento per sconfiggere quegli atteggiamenti di dipendenza tipici di chi si sente escluso dai processi decisionali.
L?Isi nasce a Bologna, a seguito di una delibera comunale del 1996, e si configura come strumento autonomo, dotato di un proprio Consiglio di amministrazione i cui membri sono nominati dal sindaco. Molti sono i servizi erogati dall?istituto: lo sportello informativo, la consulenza legale, l?assistenza sanitaria, l?inserimento al lavoro e corsi di alfabetizzazione. Numerosi sono anche i progetti, tra i quali assumono priorità assoluta le politiche volte ad agevolare l?accesso alle risorse abitative. È all?interno di questa rete di servizi che si è potuta avviare la promozione della partecipazione dei cittadini stranieri alla vita pubblica. Tale obiettivo si è infatti concretizzato nella costituzione di un organismo autonomo del tutto particolare quale è il ?Forum metropolitano delle associazioni di cittadini non comunitari di Bologna e provincia?. Il Forum comprende 38 associazioni di cittadini stranieri non rappresentative di nazionalità, ma di categorie a carattere socio-culturale (donne, studenti, lavoratori). Il Forum è dotato di un proprio statuto redatto nell?ottobre del 1997. Si compone di quattro organi: assemblea generale, consiglio direttivo, comitato esecutivo, commissioni e gruppi di lavoro (donne, giovani, mass media, saggi).
Tra i fini che lo statuto si pone figurano la ?promozione di interventi per il riconoscimento di condizioni di pari opportunità coi cittadini italiani per un inserimento nella società del pieno rispetto di tradizioni e culture dei Paesi d?origine?. Lo statuto prevede inoltre ?l?incentivazione della solidarietà e la cooperazione fra tutti gli immigrati, nonché con i cittadini italiani e le loro organizzazioni democratiche?.
«Il Forum rappresenta la promessa di un grande interlocutore verso l?istituzione e la realtà territoriale in cui è inserita, garantisce uno spazio in cui ciascuna cultura, tra le quali quella italiana, interagisce positivamente», spiega il presidente dell?Istituzione dei servizi per l?immigrazione, Giovanni Mottura. Inoltre l?Isi ha elaborato un progetto, giovandosi dell?ausilio del Forum, che prevede la proposta al Consiglio comunale della nomina di tre cittadini stranieri come consiglieri aggiunti, a seguito di una regolare votazione cui saranno chiamati tutti i cittadini non comunitari residenti a Bologna. «La costituzione del Forum e l?avvio di tali importanti progetti potrà facilitare la trasformazione degli immigrati in soggetti attivi nel tessuto sociale, superando ogni logica di tipo esclusivamente assistenzialistico e andando così anche a incidere positivamente sul grave problema dell?ordine pubblico. Nascono infatti i presupposti», prosegue il presidente, «affinché si riducano l?emarginazione e la ghettizzazione che spesso favoriscono quelle attività illecite che gli stessi immigrati, per primi, sono interessati a contrastare».
Valeria Vivarelli
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