Unico equipaggio italiano in gara lungo i 220 chilometri di canali olandesi, noi e la nostra canoa di otto metri a energia solare ci siamo scontrati con chi aveva investito anche 300mila euro per mettere in acqua i prototipi. È stata una Caporetto, ma così abbiamo capito dove indirizzare gli sforzi». Alessio Zanolli, veronese di 28 anni, impegnato nel settore dell’edilizia, insieme con l’amico Alberto Pozzo, ingegnere aerospaziale in una ditta di forni, è il fondatore e l’anima commerciale di GardaSolar, piccola società che, nata un anno fa, produce barche solari ed elettriche destinate al mercato del noleggio. «È iniziato tutto per caso nel 2007, sul Garda, senza un alito di vento per goderci il surf: tra una risata e l’altra abbiamo ipotizzato un’imbarcazione “a impatto zero”». Dopo aver girato tra fiere di nautica e pannelli fotovoltaici, Alessio e Alberto hanno lavorato a una prima bozza: una barca performante con costi però eccessivi. È così che, dopo la spedizione in Olanda e la vittoria del premio di innovazione D2T, l’hobby per la nautica è diventato attività imprenditoriale.
Ma come funzionano le imbarcazioni GardaSolar? «Abbiamo due modelli, una versione elettrica e una solare-elettrica, tutte personalizzabili con teak, touch screen e grafiche originali. Si tratta di barche di 3,85 metri per 2, che trasportano 4 persone con velocità di crociera a 3 nodi. Ma la caratteristica fondamentale è la facilità di guida, tanto che non serve la patente». La barca, che nella versione base costa 10mila euro, è comandata da un joystick dotato di sensore capacitivo: lasciando l’impugnatura, la barca si ferma. Il tetto solare in una giornata sviluppa fino a 1,5 kW e la struttura è realizzata in polietilene, riciclabile al 100%. Per costruirla si utilizza la tecnologia rotazionale: due semigusci in alluminio sono appoggiati uno sull’altro e infornati a 200° C. Dopo tre ore di raffreddamento, si aprono i gusci e la barca è solo da assemblare. «Il processo produttivo è velocissimo: io e Alberto possiamo preparare da soli 4 o 5 cinque barche al giorno». Ridotti gli interventi di manutenzione: durante il rimessaggio invernale bisogna fare almeno due ricariche complete delle batterie. [Alberto Picci]
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