Formazione

È Internet l’agenzia di viaggio preferita dagli italiani

Gli italiani e le vacanze. La mappa l’ha tracciata Gfk Eurisko, in una recente indagine. Ce la descrive il presidente dell’istituto di ricerca, Giuseppe Minoia

di Redazione

Gli italiani e le vacanze. A ciascuno il suo stile. Dettato da esigenze economiche, certo, ma anche da orientamenti culturali, abitudini, gusti. La mappa l’ha tracciata Gfk Eurisko, in una recente indagine. Ce la descrive il presidente dell’istituto di ricerca, Giuseppe Minoia.


Consumers’ Magazine: Quali sono gli stili di turismo più diffusi in Italia?
Giuseppe Minoia: Il 24,8% degli italiani fa parte della categoria degli «indigeni », quelli che si spostano per un week end o una sola giornata e per lo più in una località turistica vicina a casa. Poi ci sono i «fan» dei villaggi vacanza e sono quasi 6 milioni. Più vacanzieri che viaggiatori, nelle ferie cercano soprattutto svago e divertimento, oltre che capovolgimento della routine. Al polo opposto del concetto di vacanza stanno i cosiddetti «viaggiatori senza frontiere» (che corrispondono al 12% del totale). Sono esploratori nati, partono per le mete più impensate con una facilità estrema. Naturalmente dispongono anche di una certa disponibilità economica e culturale per farlo. Le agenzie e i tour operator servono per l’acquisto del biglietto, per il resto (dalla progettazione del viaggio alla prenotazione) i viaggiatori senza frontiere vogliono essere autonomi.


CM: Ci sono altri stili di vacanza che potremmo definire «minoritari»?
Minoia: Sì, oltre a quelli elencati, ci sono i viaggiatori «a 5 stelle» (6,8%) che concepiscono la vacanza come una comodità, un lusso in qualsiasi parte del mondo si trovino. Come nel caso dei viaggiatori senza frontiere, possono permetterselo. E poi ci sono gli amanti delle comodità domestiche, quelli che trascorrono le ferie in case di villeggiatura acquistate o affittate (il 7,8%) nello stesso luogo negli anni e raramente si concedono un cambio di programma. Ugualmente rilassati sono i villeggianti «pensione miramare» (l’8,9%) che spesso scelgono piccoli alberghi o pensioni, appunto, e le eleggono a mete di villeggiatura per svariati anni. Occorre infine ricordare che più del 27% del campione fa parte della categoria «casa e riposo» che concepisce le ferie come relax assoluto e rifugio: vacanza in questo caso non fa rima con viaggio.

CM: Quali valori stanno dietro questi stili di viaggio?
Minoia: Per tutti gli intervistati il bene più importante è la salute: segno che la vacanza, per essere tale, deve prima di tutto migliorare il benessere fisico e mentale di chi la vive. È interessante notare poi che per alcune categorie (i «senza frontiera» e i «cinque stelle») è il viaggio stesso il valore da ricercare: viaggio che significa cultura, incontro, crescita personale. Comprensibilmente poi, i possessori di una seconda abitazione considerano importanti la famiglia e la casa. I viaggiatori senza frontiere, invece, attribuiscono maggior valore ai rapporti d’amicizia. Per tutti, tranne che per questi ultimi, è importante un certo livello di benessere economico in mancanza del quale, probabilmente, sarebbe impossibile pensare al viaggio stesso.


CM: Come si progettano le vacanze nel terzo millennio?
Minoia: Navigando su Internet. Dopo i siti d’attualità, quelli di viaggio e turismo sono i più cliccati. Il 18% degli intervistati si connette proprio per consultarli, il 38% invece li visita raramente ma con regolarità. E viaggiare fa rima con “navigare” (su Internet) anche nella fase operativa del viaggio: il 33% del campione acquista i biglietti di treni ed aerei in rete e il 12% pacchetti vacanze che si piazzano al secondo posto (dopo i cellulari) tra i beni più venduti online.


CM: C’è dunque un’evoluzione nello stile di vacanza degli italiani?
Minoia: I viaggi e le vacanze sono valori in ascesa, soprattutto per i giovani e le élite. Almeno in teoria: non sempre è possibile tradurli in pratica per vincoli economici, problemi logistici e mancanza di tempo. È poi cambiato anche il concetto stesso di vacanza: è cresciuta la voglia di viaggi autentici (che favoriscano l’esperienza della tipicità dei luoghi che si visitano e l’incontro con gli abitanti) ma anche il desiderio di relax e allontanamento dalla quotidianità, e soprattutto si assiste ad un rinnovato interesse per i luoghi di cura. La vacanza, in questo caso, diventa un’occasione per prendersi cura di sé e del proprio corpo


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