Sostenibilità

È il giorno dell’acqua, ma l’Italia è a secco

Coldiretti lancia l'allarme siccità: quest'inverno è caduto il 24% in meno di pioggia. Il fiume Po è in magra, come se fosse agosto, mentre i principali bacini idrografici sono in sofferenza: il lago Maggiore, per esempio ha un livello di riempimento di poco più del 50%. Serve risparmiare, recuperare e riciclare l'acqua come indica il tema Wastewater scelto dall'Onu

di Antonietta Nembri

Oggi 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua. Ma l’Italia si trova a secco! La Coldiretti lancia l’allarme siccità visto che anche quest’anno l’inverno climatologico si è chiuso con meno pioggia. Ben il 24% in meno che viene definito «l’ultimo segnale dei profondi cambiamenti nella disponibilità di acqua e nella distribuzione della pioggia in Italia con la tendenza alla tropicalizzazione del clima che ha provocato danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture per più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio».
In una nota la Coldiretti sottolinea che la giornata mondiale dell’acqua si “festeggia” con l’Italia a secco per la mancanza di precipitazioni.

Il fiume Po è in magra come ad agosto con il livello idrometrico che al Ponte della Becca che misura -2,7 metri, un metro più basso dello scorso anno, ma la situazione di difficoltà in cui versa il Paese è evidente dai principali bacini idrografici. Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti, lo stato di riempimento del lago Maggiore è al 51,5%, quello del Lago di Iseo al 22,1% quello del Lago di Como al 17,1% mentre più positiva è la situazione del Garda con il 79,2%. Al Nord in Piemonte e in Emilia Romagna il volume complessivo delle risorse idriche disponibili è ai livelli minimi dal 2010, ma in difficoltà sono anche la Lombardia dove è già attivato da settimane l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, il Trentino Alto Adige e il Veneto.

Nel resto della Penisola la situazione è a macchia di leopardo con Abruzzo, Basilicata e Sicilia, che segnalano le più basse disponibilità idriche degli ultimi anni. Siamo di fronte – precisa la Coldiretti – agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana perché si moltiplicano gli sfasamenti stagionali e gli eventi estremi con precipitazioni brevi, ma intense e il repentino passaggio dal maltempo al sereno. Siccità e forti piogge a carattere alluvionale rappresentano gli eventi climatici che si sono maggiormente abbattuti sulle Regioni italiane.

La siccità – precisa ancora la Coldiretti – rappresenta l’evento avverso più rilevante per l’agricoltura italiana in termini di danni economici a carico soprattutto delle produzioni, con due eventi gravi, nel 2003 e nel 2012, interessando maggiormente le aree del Nord e del Centro Italia. Per quanto riguarda i fenomeni precipitativi forti, i danni riguardano sia le produzioni, sia le strutture e le infrastrutture, con rispettivamente il 30, 40 e 30% dei danni complessivi.

I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che – osserva la Coldiretti – devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque e qui Coldiretti riprende quello che è il tema scelto dall'Onu per questa giornata mondiale la Wastewater (ovvero le acque che vengono disperse dopo il loro uso senza essere trattate per essere riciclate. L'associazioen sottolinea infine la necessità di campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.

In apertura foto di Corina Ardeleanu/Unsplash

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