«È un messaggio gravemente inveritiero e fortemente denigratorio». Così Assobioplastiche definisce la lattera aperta di Fare Ambiente, il movimento ecologista europeo, apparsa su Il Giornale il 30 dicembre scorso. Per questo dopo aver tentato «un confronto sereno e pacato sulle diverse posizioni in campo», l’associazione ha deciso di adire le vie legali. E ha citato il Movimento al Tribunale di Roma per concorrenza sleale con una richiesta di danni di 10 milioni di euro. «Ci siamo visti costretti», fanno sapere da Assobioplastiche commentando la decisione, «al fine di evitare danni ulteriori all’intero comparto delle bioplastiche biodegradabili e compostabili».
A scatenare la dura reazione sono state le tesi portate avanti da Vincenzo Pepe, presidente del movimento Fare Ambiente, nella lettera aperta rivolta al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Il testo pubblicato, relativo alle intenzioni di Clini e del governo di elaborare un decreto sull’estensione dell’uso della bioplastica compostabile, dipingeva infatti la scelta come «iniqua e nefasta» sia per «l’ambiente» che per «l’occupazione». «L’obbligo dell’utilizzo della bioplastica fa male all’ambiente», scriveva Pepe. Ora a stabilire la verità sarà il tribunale.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.