E dulcis in fundo…Habemus Governum

di Alessandra Piraino

Finalmente il governo!” – Ecco (forse) una delle espressioni più utilizzate e sentite recentemente. Dopo tanta attesa accompagnata anche da molta polemica e da un pizzico di ironia “sdrammatizzante”, ieri il neo premier Enrico Letta ha pronunciato il suo discorso per la fiducia in Parlamento.

La grande verità, la conosciamo tutti…sappiamo, infatti, che “la situazione economica dell’Italia è ancora grave.” – come ricorda il Primo Ministro che ha promesso anche di impegnarsi per “individuare strategie per ravvivare la crescita […] Senza crescita e coesione l’Italia è perduta.

Il neo Premier ripone molta fiducia nel nostro Paese che, “invece, può farcela. Ma per farcela deve ripartire. E per ripartire tutti devono essere motori di questa nuova energia positiva.”

Tra i diversi temi toccati dal Primo Ministro, anche i temi caldi e vicini al mondo della cooperazione sociale. “Dobbiamo poi ricordarci che l’Italia migliore è un’Italia solidale. E’ per questo che il governo non può che valorizzare la rete di protezione dei cittadini e dei loro diritti, con misure tese al miglioramento dei servizi, da quelli sanitari a quelli del trasporto pubblico, locale e pendolare, con una particolare attenzione per i disabili e i non autosufficienti.”

Letta esorta anche a un radicale cambiamento nel settore del Welfare: “Il welfare tradizionale […] non funziona più. Non stimola la crescita della persona e non basta a correggere le disuguaglianze. Non occorrono isterismi. Occorre un cambiamento radicale: un welfare più universalistico e meno corporativo, che sostenga tutti i bisognosi, aiutandoli a  rialzarsi e a riattivarsi. Per un welfare attivo, più giovane e al femminile, andranno migliorati gli ammortizzatori sociali, estendendoli a chi ne è privo, a partire dai precari; e si potranno studiare forme di reddito minimo, soprattutto per famiglie bisognose con figli.”

 Due le parole chiave messe sotto i riflettori dal neo Premier Letta: coraggio e fiducia. “Il coraggio di affrontare la sfida liberandoci dell’armatura (come il personaggio biblico Davide che davanti a Golia si spogliò dell’armatura) forse lo abbiamo trovato”.

E la fiducia?


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