Cultura
E documentario sia
Meritato premio a Venezia per " Sacro GRA" di Gianfranco Rosi e per un genere che si presta al racconto corale, sociale e non privo di "leggenda"
di Redazione
Felice e straordinaria la scelta di premiare con il Leone d' Oro un" documentario" ( quanto è poi difficile percorrere, misurare e perimetrare il limes tra " fiction", "cinema verita'" e " documentari" lo dibattiamo inciampandoci quotidianamente perlomeno dallo straordinario e mai abbastanza conosciuto " India" di Roberto Rossellini, 1958).
Meritato premio dunque per " Sacro GRA" di Gianfranco Rosi e per un genere che si presta al racconto corale, sociale e non privo di "leggenda" ( dunque contaminabile e ri-contaminabile dalla fiction, e perche' no' …..) ma che resta ancorato al reale ed anche all' utopia ed alla possibilità di migliorare la vita, conoscendola per così dire " dal basso". Una dimensione sincretica e "popolare" perfettamente colta da Rosi, in uno degli usi possibili e più stupefacenti della cornucopia " Cinema" che si è autorevolmente aperta e chiusa a Venezia per la 70. volta. Una delle edizioni più organizzate, concrete ed interessanti della sua affascinante, lunga e contorta storia ed un rilancio di un genere che ha moltissimo da dire e da dare, al cinema ed alla societa' medesima.
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