Famiglia

E anche la maternità sarà davvero flessibile

Libertà di scelta nel periodo obbligato, estensibile anche al marito,più congedi e permessi retribuiti.In Parlamento una proposta che renderà la vita più facile alle madri

di Redazione

Maternità superflessibile, forse una legge la permetterà. Un provvedimento attualmente in discussione in Parlamento vorrebbe introdurre alcuni cambiamenti nella disciplina legislativa che regola la materia. A cominciare dalla durata del periodo di astensione obbligatoria: anziché 2 mesi prima del parto e 3 dopo, le donne potrebbero avere la facoltà di chiederne 1 più 4. E se la moglie (o la compagna) dovesse andarsene, diventare inferma o, addirittura, morire, il marito-compagno ne erediterbbe tutti i diritti. Con l?attuale legge, infatti, in casi come questi, l?uomo che rimane con i figli non può beneficiare di queste facilitazioni. Sette mesi di congedo nei primi 8 anni di vita e permessi retribuiti fino al 30% per i primi tre anni. Per i padri sono previsti fino a 3 mesi di congedo, con un bonus di un ulteriore mese, se il periodo viene goduto in un?unica soluzione. Fino all?ottavo anno di età del bambino previsti infine congedi non retribuiti per entrambi i genitori. La normativa attuale prevede, oltre ai cinque mesi di astensione obbligatoria, sei mesi facoltativi per la donna. I congedi per malattia del figlio sono previsti solo fino al terzo anno di età. Il marito può beneficiarne solo in caso di impedimento documentato della coniuge. Passi avanti senz?altro utili ma che ancora non risolvono i problemi di molte ?mamme in carriera?. Secondo l?Istat una su due, tra riunioni, spesa e pappe per i bambini lavora 60 ore a settimana e per continuare a conciliare lavoro e famiglia spende una fortuna in tate e baby sitter. E la maggior parte non resiste a lungo: dopo qualche anno, con un po? di rammarico chiede il part-time. Con cui perde metà dello stipendio e in molti casi, alla faccia delle pari opportunità uomo- donna, anche qualunque possibilità di carriera. Il risultato? L?Italia è il Paese che fa meno figli al mondo. Ma davvero lavoro e figli sono un problema destinato a non avere soluzione? Davvero le mamme dovranno continuare a fare rinunce e i loro bambini ad essere ?parcheggiati? da questo o quel parente? Per fortuna qualcuno pensa di no. Da ormai due anni l?Unione Europea parla di flessibilità del lavoro, di orari ?contrattabili? e di nuove strategie aziendali. Da Bruxelles, insomma, gli Stati membri sono incoraggiati a una maggiore ?adattabilità delle imprese? . Speriamo che la mettano in pratica.


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