Mondo

E’ adottabile solo un minore abbandonato?

Sì, perché l'interesse del piccolo sta sempre al primo posto. Anche con le migliori intenzioni, è impossibile adottare un bimbo che abbia ancora un genitore

di Marco Scarpati

Vorrei far venire in Italia una signora messicana con la figlia di 28 mesi per poter ottenere l’adozione o l’affidamento della bambina (per il momento io e la signora non vogliamo contrarre matrimonio). È sufficiente farle arrivare con un visto turistico in modo tale da iniziare le pratiche e poi convertire questo visto in altro? Al Tribunale per i Minorenni mi è stato detto che per iniziare le pratiche occorre che le due cittadine straniere extracomunitarie si trovino in Italia. Natale P. (email – Fi) Risponde Marco Scarpati Il problema che pone il lettore è assai complesso e crea non pochi dubbi, anche di carattere non giuridico, a chi vuole cercare una possibile soluzione. Occorrerebbe una risposta fornita da più esperti, giacché le problematiche che pone sono diverse e spesso contrastanti fra loro: gli interessi dei bambini e quelli degli adulti non sono sempre gli stessi e a volte contrastano vivacemente. Devo subito dire che mi pare assai arduo che il lettore possa adottare la bambina di cui parla. Questo per un semplice motivo: non si può adottare un bambino che non sia in stato di abbandono. Stando a quanto scrive, la bambina cui lui sarebbe interessato non è assolutamente abbandonata, ma ha almeno un genitore in vita che si occupa di lei. La legge italiana ha disegnato l’adozione come un istituto che deve soccorrere il bisogno di un bambino a una famiglia, partendo dal sacrosanto diritto che ogni piccolo ha a crescere all’interno di un nucleo di adulti che lo colmino di affetto e soccorrano il suo bisogno di attenzioni morali e materiali. D’altro canto appare disumano pensare che una bambina che ha un genitore in vita possa essere immotivatamente tolta a questi, per essere portata in altro nucleo familiare, a migliaia di chilometri di distanza. Non capisco quindi quale necessità ci sarebbe di adottare la piccola: se il lettore vuole convivere con la madre deve trovare il modo di far venire in Italia l’adulto. In tal caso la piccola potrà seguire la madre in questa nuova avventura. I lettore inoltre non spiega se vive stabilmente all’estero. Se egli vive in Messico da almeno un biennio per l’adozione potrà seguire una via diversa: quella di far applicare al suo caso la normativa di quel paese. E nulla si dice riguardo l’esistenza in vita del padre naturale della bambina. L’ipotesi che il lettore fa dell’affido internazionale mi pare assai complesso. Innanzitutto, l’affido internazionale non è ipotesi ben vista dal legislatore nazionale che scorge in esso un modo surrettizio per bypassare le leggi in materia di adozione internazionale. Inoltre è proprio l’istituto dell’affido a essere poco rispondente al caso. L’unica ipotesi possibile è che la madre e la figlia vengano in Italia, con regolare visto che non sia turistico. Ma, onestamente, una volta che la bambina e la madre sono entrate in Italia non si comprende perché la piccola dovrebbe essere affidata ad altra persona.. Unica ipotesi che residua è quella, scartata dal lettore: sposare la signora e portarla in Italia. In tal caso anche la figlia dovrà seguirla e, se vi saranno i requisiti, potrà adottare la bambina seguendo la legge italiana. In ogni caso: se l’interesse è quello di convivere con un adulto è bene evitare di coinvolgere in difficili e complicati giochi giuridici i bambini.


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