Welfare

E a Roma ha aperto la prima casa di riposo per le suore italiane

Iniziativa di Usmi, Fondazione Talenti e consorzio Charis

di Redazione

Anche loro vivono la “crisi generazionale” del nostro tempo: sono le tante religiose ultrasessantacinquenni che, a causa della crisi delle vocazioni e del progressivo esaurimento di alcuni ordini minori, si trovano ad affrontare il problema del ricovero in strutture pubbliche, lontano dallo stile di vita e dai carismi che hanno coltivato per tutta la loro esistenza.
Si tratta di una dolorosa perdita d’identità su cui la presidenza nazionale dell’Usmi – Unione superiore maggiori d’Italia si sta interrogando da alcuni anni e che ha portato, grazie a un cammino con la Fondazione Talenti, a un accordo con il consorzio Charis e alla creazione, a Roma, della prima casa di riposo intercongregazionale italiana.
Si trova nel quartiere romano di Casalotti, dove le Ancelle della Santissima Trinità di Rovigo possiedono un grande edificio che già ospitava una scuola materna e una casa di riposo per donne anziane, e che è stato in grado di accogliere anche questa nuova realtà di cura e di animazione spirituale.
Le sorelle ospiti della struttura attualmente sono otto (potranno arrivare fino a una trentina, anche non autosufficienti) e appartengono a tre congregazioni diverse. Negli ambienti loro riservati, le religiose hanno a disposizione un salotto, la cappella per le funzioni liturgiche e ambienti comuni per seguire la propria regola. L’integrazione con le ospiti dell’attigua casa di riposo è apparsa da subito molto positiva, dal momento che alcune anziane hanno iniziato a recarsi a messa e in visita alle suore.
Alla base di questa esperienza, che rappresenta sicuramente un’apripista nel nostro Paese, c’è il consorzio Charis, sviluppato su un’idea del professor Luigino Bruni – oggi presidente del comitato etico del consorzio – che nel 2009 ha sollecitato l’incontro tra laici e religiosi nella gestione di opere sociali che proseguissero i carismi da cui erano nate. Il consorzio si è occupato della riorganizzazione dell’intera opera delle Ancelle della Santissima Trinità, rinnovando la gestione della scuola materna e della casa di riposo e ora sta operando anche in altre città d’Italia, sempre in un’ottica di dialogo e di servizio degli ordini religiosi, valorizzando la loro diretta gestione delle opere a favore delle persone più fragili. «Si tratta di una delle esperienze più all’avanguardia mai realizzate nel campo della cooperazione sociale», commenta Grazia Fioretti, che è presidente di Charis, «condotta con l’idea di collaborare con gli ordini religiosi e di supportarli nella loro opera rispettando completamente i loro carismi».

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