Economia
Due settimane di congedo obbligatorio per papà: una coop li mette nel contratto
Dal 1° gennaio, per legge, i padri devono restare a casa dal lavoro per due giorni alla nascita di un figlio. Un emendamento alla legge di stabilità prevedeva un'astensione di 15 giorni, ma non è stata approvata: nel bolognese una coop sociale ci credeva, e ha previsto l'obbligatorietà del congedo lungo (retribuito al 100%) per tutti i dipendenti maschi. Follia o innovazione da copiare?
Era una proposta emendativa alla legge di stabilità 2016, presentata dalla senatrice Valeria Fedeli: 15 giorni di congedo di paternità obbligatori (leggasi obbligatori, e retribuiti al 100%). Poi l’emendamento non ha trovato spazio nella legge, che si è limitata a raddoppiare il congedo già previsto, facendolo diventare di due giorni anziché uno. Tuttavia la società civile, come spesso accade, è andata avanti, e una cooperativa sociale bolognese ha introdotto per regolamento interno il congedo obbligatorio di due settimane per tutti i dipendenti maschi che diventano genitori.
Si tratta di Archilabò, realtà non profit attiva nel settore dell’educazione dei ragazzi con problemi di apprendimento, che ha deciso di attuare questa misura proprio per incoraggiare i dipendenti a mettere su famiglia, e non il contrario (come accade purtroppo altrove). Il presidente Paolo Martinelli, a sua volta padre di due bambini, ha motivato la decisione parlando di «un’acquisizione di responsabilità sul lavoro anche da parte dei padri, come già fanno le mamme». Insomma: quando nasce un bambino bisogna mettere da parte per un po’ la professione, per dedicarsi solo al nuovo arrivato. Alla cooperativa la maggioranza dei lavoratori è donna, ma – sottolinea Martinelli – non per caso: anzi, la selezione del personale privilegia proprio lavoratrici sui trent’anni (cioè quelle maggiormente «a rischio cicogna») perché crede nelle capacità di organizzazione delle mamme, capacità che poi per osmosi viene trasferita sul posto di lavoro. In totale nella coop lavorano 18 collaboratori oltre a 7 persone assunte a tempo indeterminato.
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