Politica
Due emendamenti per combattere la povertà educativa
“Il Covid ha trasformato la povertà educativa in un’emergenza nazionale”, dichiarano la deputata Chiara Gribaudo e il senatore Tommaso Nannicini del Partito democratico, da questa consapevolezza le interessanti proposte in due emendamenti che prevedono il coinvolgimento delle imprese e delle Università
di Redazione
“Il Covid ha trasformato la povertà educativa in un’emergenza nazionale”, dichiarano la deputata Chiara Gribaudo (nella foto) e il senatore Tommaso Nannicini del Partito democratico. “Le Ong e le associazioni da anni attive per contrastarla ci segnalano che nelle aree del Paese dove la dispersione scolastica era già più grave le scuole hanno perso traccia di alcune bambine e bambini da marzo. E non c’è solo il tema della dispersione, ma della perdita di conoscenze e sicurezze che colpiscono soprattutto laddove le famiglie sono più fragili sul piano economico e sociale. Dobbiamo investire sulle comunità educanti, puntando sull’alleanza tra scuole, famiglie e terzo settore”.
La pandemia ha fatto emergere e amplito le disaguaglianze già esistenti e posto in evidenza le fragilità strutturali del nostro welfare che spesso non riesce a mettere al centro le persone e i loro bisogni. “Per questo”, sottolinea Chiara Gribaudo che non a caso è educatrice, “è importante iniziare con questa Legge di bilancio a costruire un futuro diverso per il nostro welfare che non potrà essere fatto solo di ristori, ma di innovazione e di alleanza tra tutti gli attori della vita sociale. I due emendamenti che proponiamo nascono da questa convinzione che sia possibile attivare energie sociali (dalle imprese agli universitari impegnati volontariamente) nella costruzione di percorsi innovativi di welfare”.
“Nella legge di bilancio dobbiamo cominciare a porre le basi per un piano nazionale di contrasto alla povertà educativa, con primi passi concreti in questa direzione. È per questo che grazie alla collaborazione con realtà del terzo settore, abbiamo predisposto due emendamenti. Il primo riconosce un credito d’imposta pari al 65 per cento dei versamenti alle imprese che contribuiscono al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile già operativo e creato nel 2015, in modo da sostenere i suoi investimenti sulle comunità educanti; un fondo nazionale caratterizzato da una governance innovativa che già coinvolge istituzioni, fondazioni bancarie e terzo settore. Il secondo emendamento punta sul protagonismo delle nostre università, finanziando un programma straordinario di ricerca e di interventi che permettano di mappare gli effetti del Covid sulla povertà educativa nei nostri territori e creino dei veri e propri “rescue team” che vadano a recuperare le bambine e i bambini più colpite dalla crisi, in modo da tornare a investire sui loro sogni. Attività che possono avvenire anche attraverso la partecipazionevolontaria di studenti universitari nel sostegno educativo, le organizzazioni del terzo settore, conesperienza nel contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica, le istituzioniscolastiche e gli istituti di cultura”.
Le aspettative di Gribaudo, Nannicini e degli altri firmatari degli emendamenti? “Ci aspettiamo che governo e parlamento convergano nell’approvare due interventi tanto mirati quanto necessari”.
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