Famiglia

Dubbi e stress da neomamma, a Milano c’è una porta sempre aperta

Il servizio all'avanguardia del Caf attivo da pochi giorni

di Sara De Carli

Un pool di esperte a disposizione. Il costo? Un euro a incontroGiro girotondo, casca il mondo. Casca nella filastrocca e spesso anche nella realtà: troppa la cronaca che ha per protagoniste mamme che crollano, sopraffatte da difficoltà e solitudine. Ma non nel “Girotondo delle mamme”, lo spazio appena aperto a Milano dal Caf – Centro di aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia in crisi. «La sensazione di una neomamma è quella di avere tutto il mondo sulle proprie spalle», dice Francesca Imbimbo, pedagogista del Caf. «La scommessa su cui puntiamo è che se c’è uno spazio accogliente, che ti consente di uscire dalla solitudine, il mondo non casca mai, perché riesci a tenerlo in piedi».
Una proposta nuova perché si rivolge alle mamme tout court, senza connotazioni di rischio o di fragilità: non più roba da servizi sociali, insomma, ma spazi aperti in cui incontrarsi e confrontarsi, riconoscersi tra simili. «Sentiamo l’urgenza di rispondere ai nuovi bisogni con nuovi modelli», dice Tiziana Macciò, ad del Caf. D’altronde questa è la stessa onlus che trent’anni fa portò in Italia il modello delle comunità per minori e che nel 2008 ha avviato (per tre anni) il progetto di home visiting: dal quinto mese di gravidanza all’anno e mezzo del bambino, due volte a settimana una pedagogista va a casa di alcune mamme segnalate dalla rete dei servizi. Le prime delle 30 mamme prese in carico stanno concludendo il percorso.
Nella pratica, il Girotondo è un piccolo appartamento – due soggiorni, bagno, cucina (per ora disegnata sul muro, per tutto maggio si raccoglieranno fondi per questo) – che il lunedì e il giovedì mattina apre (in via Orlando 15) alle mamme con bambini da 0 a 3 anni, «in uno spazio flessibile ma specifico». Ci saranno due pedagogiste, volendo si potrà prenotare anche un incontro con una psicologa, ma non necessariamente deve esserci un “colloquio”. Il clima sarà quello informale di due chiacchiere tra amiche davanti a un caffè e un euro sarà il prezzo simbolico per accedere al servizio. La scelta del Caf è quella di puntare sulle dinamiche relazionali. «Ci saranno attività, dove le mamme possono imparare a giocare coi bambini, ma anche uno spazio di attenzione per i loro dubbi», aggiunge Imbimbo. Che conclude: «Le mamme non cercano mai consigli, hanno bisogno di sapere che non capita solo a loro, di avere informazioni sullo sviluppo del bambino per sapere quali comportamenti sono normali, di sentire le strategie creative messe in campo da altre mamme. Ma anche di avere un’esperta che la legittimi a sentirsi stanca o a ritagliarsi due ore per sé, contro il modello della mamma H24».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA