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Giornata mondiale contro la droga

Droghe, un milione di under 20 ne ha fatto uso almeno una volta

Sono quattro su 10 i giovani tra i 15 e i 19 anni che, nel 2023, hanno fatto almeno una volta uso di sostanze stupefacenti. È uno dei dati della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, presentata alla vigilia del 26 giugno, Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga. Luciano Squillaci (Fict): «Si conferma l'allarme enorme rispetto ai giovani. “Inseguire” le sostanze è un metodo fallimentare, è necessario ricentrare gli interventi sulle persone»

di Ilaria Dioguardi

Nelle 112 pagine della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024, un numero rimane particolarmente impresso: 960mila. Sono i giovani tra i 15 e i 19 anni che hanno consumato sostanze psicoattive nel 2023, il 39% della popolazione studentesca, che riferisce di aver consumato una sostanza illegale almeno una volta nella vita, oltre 680mila (28%) nel corso dell’ultimo anno.

La Relazione è stata presentata nella Sala Stampa di palazzo Chigi, alla vigilia del 26 giugno, Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga, istituita dall’Onu, il tema di quest’anno è: “L’evidenza parla chiaro: investire in prevenzione” .

In apertura della presentazione della Relazione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle Politiche antidroga, Alfredo Mantovano parla del recente omicidio di Thomas, ucciso a coltellate in provincia di Pescara. «Tutti noi siamo rimasti colpiti, sconcertati, sconvolti dall’ultimo fatto di cronaca che ha fatto riemergere quanto sia grave la questione stupefacenti in Italia oggi. Questo giovane di 16 anni, Thomas, in un parco è stato ritrovato, due sere fa, col volto nell’erba, dopo essere stato accoltellato da due suoi coetanei, nei cui confronti aveva vantato un credito per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Non è una storia di degrado, le famiglie dei presunti assassini con linguaggio usuale le definiremmo “perbene” e ora sono nella disperazione come i familiari di Thomas». Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i ministri della Salute, Orazio Schillaci, della Giustizia, Carlo Nordio, dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, il vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, e il sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro.

In due anni aumento del 20,3% dei 15-19enni che consumano sostanze

Dalla Relazione emerge che, nel 2023, quattro studenti su 10 (il 39%), ha fatto uso di sostanze stupefacenti, almeno una volta. Nel 2022 la percentuale di 15-19enni che le avevano consumate era del 27,9%, nel 2021 del 18,7%. in due anni la percentuale di giovani che consuma sostanze psicoattive è aumentata del 20,3%. Crescono, rispetto al 2022, le percentuali di studenti che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno: la cocaina (dall’1,8% al 2,2%), gli stimolanti (dal 2,1% al 2,9%), gli allucinogeni (dall’1,6% al 2%), le Nuove sostanze psicoattive – Nps (dal 5,8% al 6,4%). La cannabis rimane la sostanza più usata dai giovani, ma vede una diminuzione della prevalenza (22,2% contro il 23,7% del 2022).

Il boom di cocaina e crack

Aumenta il consumo di cocaina tra i giovani. Infatti, in seguito a un lungo periodo di consumi in diminuzione, a partire dal 2021 si registra un trend in crescita che, nel 2023, raggiunge valori superiori a quelli pre-pandemia. Quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni riferiscono di aver fatto uso di cocaina nel 2023. Aumenta anche la percentuale di studenti che hanno utilizzato la sostanza prima dei 14 anni. La penetrazione sul territorio è confermata dall’aumento nell’ultimo decennio delle segnalazioni per possesso di cocaina/crack a uso personale, che nel 2023 rappresentano il 19% del totale e coinvolgono principalmente consumatori over-30. Inoltre, le denunce per reati legati a cocaina/ crack sono aumentate dell’8,6% rispetto al 2022, raggiungendo la percentuale più alta mai registrata (46%) per reati di produzione, traffico e detenzione.

Dipendenza: problema multifattoriale

«Si conferma l’allarme enorme rispetto ai giovani», commenta Luciano Squillaci, presidente Fict – Federazione italiana comunità terapeutiche. «È vero che c’è una flessione della cannabis, ma di contro c’è un aumento importante dell’uso di cocaina, stimolanti, allucinogeni e Nps. Dimostrazione ulteriore che “inseguire” le sostanze è un metodo fallimentare, corrono troppo più veloci di un sistema di prevenzione e cura ingessato a 30 anni fa. È, invece, necessario ricentrare gli interventi sulle persone. È chiaro che è più difficile, che siamo abituati alle sintesi per categorie e prestazioni. Ma è altrettanto evidente che la dipendenza è un problema multifattoriale, estremamente complesso. E non esistono risposte semplici a problemi complessi», continua Squillaci.

Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito, e Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle Politiche antidroga

La “dipendenza di genere”

Il dato dell’abbassamento dell’età di primo uso di sostanze «è tristemente in linea con i dati dei nostri centri di ascolto che vedono sempre più famiglie disperate che vengono a chiedere aiuto per bambini, perché di questo si tratta, di 12-13 anni. Così come è in linea con i nostri dati l’aumento di uso di psicofarmaci senza prescrizione (soprattutto tra le ragazze). La relazione porta con sè la necessità di un’altra seria riflessione», afferma Squillaci, «che riguarda la “dipendenza di genere”. Sino a ieri abbiamo accolto nei servizi pubblici e del privato sociale l’80% di uomini e solo il 20% di donne. Ciò ha portato a specializzare molto poco gli interventi sulle differenze di genere. Oggi le ragazze 15enni hanno raggiunto e, in alcuni casi, superato i coetanei maschi». Nella Relazione si legge che gli psicofarmaci senza prescrizione medica hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate, sono stati utilizzati da 170mila minorenni nel corso dell’anno (11%), con una diffusione più che doppia tra le ragazze.

Il binge drinking

«L’allarme per le sostanze illegali permane e si amplifica e, accanto a questo, aumenta l’allarme per le sostanze legali. In modo particolare, oltre che per gli psicofarmaci, anche per il binge drinking (“abbuffata di alcolici”, ndr) o le ubriacature del weekend, quindi l’abuso di alcol tra gli adolescenti», continua Squillaci. Il binge drinking è stato praticato in uso esclusivo dal 47% e in poliuso dal 66% dei 15-19enni. Nell’ultimo mese, il 29% degli under 20 si è ubriacato ad uso esclusivo, il 44% lo ha fatto in poliuso.


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Aumento degli accessi in Pronto soccorso

Occorre», prosegue Squillaci, «prepararsi con urgenza, portando a termine una riflessione adeguata sul modello di prevenzione, cura e riabilitazione che vogliamo costruire di fronte ad un fenomeno in continua e velocissima evoluzione. Anche perché, lo dice la relazione, si continua a morire e sempre di più per droga». Gli accessi in Pronto soccorso droga-correlati, 8.596 in tutto, hanno fatto registrare un aumento del 5% rispetto al 2022. Sono stati 227 i decessi droga-correlati.

La fragilità adolescenziale

«Noi abbiamo disinvestito in educazione e, soprattutto, i modelli di prevenzione che negli anni siamo riusciti a strutturare hanno perso, a poco a poco, la possibilità di essere realizzati perché, per un verso o per l’altro, si è rimasti sempre più centrati sulla repressione che sui percorsi educativi. La fragilità dei nostri adolescenti si vede da diversi sintomi: l’aumento dell’isolamento sociale, l’incremento degli atti di autolesionismo e di intenti suicidari. La questione delle sostanze è un effetto, ma non è l’unico: è il sintomo di una condizione di fragilità che è in costante aumento», conclude Squillaci. Anche il ministro Valditara ha fatto riferimento all’isolamento sociale dei giovani: «Si stanno sviluppando anche in Italia gli Hikikomori. Quasi 50mila giovanissimi sono chiusi da oltre sei mesi nelle loro stanze e non vanno a scuola».

L’importanza di volontari, operatori, educatori, comunità terapeutiche

Sollecitata da una domanda di VITA sul coinvolgimento del ruolo degli Enti del terzo settore e del privato sociale, il viceministro Maria Teresa Bellucci afferma: «Il modo in cui noi sosteniamo il protagonismo e la pari dignità del privato sociale è dandogli un posto nelle interlocuzioni con le istituzioni, degno di quello che fanno tutti i giorni. Colgo l’occasione per ringraziare la moltitudine di volontari, di operatori, di educatori, delle comunità terapeutiche, dei servizi residenziali e semi-residenziali perché senza di loro la problematica delle dipendenze patologiche e della lotta alla droga sarebbe molto più ingente di quello che è. Quindi», prosegue, «è soltanto grazie a loro che noi oggi affrontiamo questi dati, che sono preoccupanti, ma che sono meno preoccupanti di come potrebbero essere senza il privato sociale e il mondo del Terzo settore».

Maria Teresa Bellucci, vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Più tossicodipendenti in carcere che in comunità

I detenuti tossicodipendenti sono 26.268 e rappresentano il 29% del totale al 31 dicembre 2023, mentre 3.901 persone sono in carico all’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) per misure alternative alla detenzione. Gli utenti nelle comunità sono 26.132.
«Si registra un aumento delle operazioni antidroga e dei sequestri da parte delle forze di polizia (rispettivamente, +6% e +17%), con 89 tonnellate di sostanze stupefacenti confiscate in Italia e nelle acque internazionali limitrofe. Assieme all’aumento dei consumi, si osserva anche quello del coinvolgimento dei minorenni nell’ambito della produzione, del traffico e della detenzione illecita di sostanze stupefacenti: il numero di minorenni denunciati all’Autorità giudiziaria per reati penali droga-correlati ha visto un aumento del 10%.

Oltre 130mila utenti dei SerD

Nell’ultimo anno, presso i Servizi pubblici e privati (SerD) dedicati alla prevenzione, al trattamento e alla riabilitazione delle dipendenze, presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale, sono stati trattati 132.200 pazienti, una parte dei quali ha seguito anche un percorso di cura e riabilitazione presso strutture terapeutiche residenziali e semi-residenziali. In particolare, si è registrato un aumento (dal 51 al 55%) di persone che hanno chiesto di essere prese in cura per cocaina/crack.

25 Allerte, le due più gravi per fentanil

Il 2023 è stato caratterizzato da 25 Allerte diramate dal Sistema nazionale di allerta precoce ai centri collaborativi preposti al fine di avviare un’azione coordinata e attivare le opportune procedure di risposta. Le due Allerte di grado più elevato, concernenti un rischio concreto di gravi danni per la salute delle persone, hanno riguardato la diffusione del fentanil illecito (un oppioide sintetico con una potenza oltre 80 volte superiore a quella della morfina) e della xilazina (un potente sedativo, solitamente impiegato in veterinaria) usata nel mercato illegale come adulterante.

Immagini messe a disposizione dall’ufficio stampa del Governo Italiano, Presidenza del Consiglio dei Ministri (con licenza CC-BY-NC-SA 3.0 IT). Screenshot dalla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024.


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