Welfare
DROGHE. Quanta cocaina nelle fogne di Milano
Lo rivela una recente indagine dell’Istituto Mario Negri
di Redazione
La stima del consumo di droghe può essere determinata analizzando i residui di stupefacenti intercettati dai depuratori nelle acque di scarico delle città. Uno studio coordinato dal Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri di Milano, e pubblicato su Environmental Health Perspectives, ha utilizzato questo metodo per valutare il quantitativo di droga consumato collettivamente ogni giorno e per stimare in modo rapido ed obiettivo i reali consumi a livello di grandi comunità. Sono stati analizzati campioni di acque reflue di tre diverse città europee: Milano, Lugano e Londra.
I risultati dello studio hanno permesso di tracciare un profilo d’uso di droghe nelle tre città, registrando anche le variazioni rispetto all’uso locale: ad esempio, l’uso di cocaina a Milano aumenta significativamente nel fine settimana. Dal confronto emerge che Milano primeggia per il consumo di cocaina (9,1 dosi) rispetto alla città elvetica (6,2 dosi), ma anche rispetto alla capitale britannica (6,9 dosi). La cannabis è la sostanza più diffusa ed utilizzata nelle città esaminate, ma i consumi sono maggiori a Londra e a Lugano rispetto a Milano (rispettivamente 61, 53 e 24 dosi al giorno per 1000 abitanti).
Tendenze simili sono state osservate anche per altri tipi di sostanze: la capitale del Regno Unito è ampiamente in testa nel consumo di eroina ed amfetamine, anche se quest’ultima è la sostanza meno utilizzata in generale anche se si sono riscontrate evidenti differenze locali (2,8 dosi a Londra, 0,4 a Milano, 0,1 a Lugano).
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