Formazione

Droghe. In piazza contro il ddl Fini

Sabato pomeriggio 21 febbraio manifestazione a Roma di un vasto cartello antiprobizionista e di sinistra, guidato dal Forum droghe

di Ettore Colombo

L’hanno annunciata come “il primo passo di un percorso lungo e articolato per una battaglia di libertà”. Sabato a Roma (partenza ore 15 in piazzale dei Partigiani, arrivo e concerto finale di Pankreas, Persiana Jones, Gang in piazza della Bocca della Verità) si manifesterà contro il ddl Fini sulle droghe. “E’ una risposta ad una proposta iperproibizionista nata dall’odio, il disprezzo, la paura della libertà ed il non riconoscimento della diversità culturale”, ha spiegato in conferenza stampa a Montecitorio Franco Corleone del Forum Droghe, cartello di associazioni ‘anti-ddl Fini’ nato al centro sociale Forte Prenestino di Roma e poi esteso fino a coinvolgere partiti (Ds, Prc, Verdi), sindacati (Cgil), associazioni e centri sociali di tutt’Italia. Quella di sabato non sarà una “manifestazione generazionale e nemmeno di consumatori, ma sarà una manifestazione di popolo, di amministratori pubblici, di operatori sensibili alle ragioni contrarie all’intolleranza”, ha continuato Corleone. Sono infatti “120 gli amministratori locali che hanno aderito all’appello”, ha ricordato Luigi Mieli, assessore alle periferie del comune di Roma. Quanto agli operatori, è toccato a Stefano Vecchio del Sert di Napoli sottolineare che il ddl Fini penalizza “l’assistenza pubblica, favorendo logiche concorrenziali e allo stesso tempo repressive, sostituendo i servizi con il carcere o le comunità terapeutiche custodiali”. Per Giovanni Russo Spena, deputato del Prc, la manifestazione di sabato “si inserisce nelle iniziative contro le logiche neoemergenziali che sono diventate il modo di governare il paese. Esempi ce ne sono dalla procreazione alla Bossi-Fini, contro l’internamento di massa, la logica delle carceri e il degrado della società intera”. Paolo Cento dei Verdi: “In Parlamento faremo un’opposizione dura. Intanto, denunciamo la repressione verso i consumatori di cannabis che è già aumentata. Invitiamo all’obiezione di coscienza e alla disobbedienza”. “Sono ammalato di sclerosi multipla, mi curo con la marihuana, sono ingegnere elettronico, sposato, una figlia, macchina, mutuo da pagare: non sono un drogato”. In conferenza stampa Giuseppe Cucci, paziente che si cura con la cannabis, è stato ‘testimonial’ dell’uso terapeutico della marihuana, uso che “non avrà possibilità con il ddl Fini”, mentre “in Gran Bretagna avviene l’esatto contrario con la declassificazione della cannabis”, ha insistito Corleone. Testimonial, invece, della parte di mondo dello spettacolo che ha aderito all’appello alla mobilitazione è stato Greg, del duo ‘Greg & Lillo’ di Zelig. Ha chiuso con una battuta: “Mi sembra che in Italia dovrebbero essere i cittadini ad esprimersi con la democrazia. Non può succedere che uno, Fini, si alzi la mattina e decida. So che in alcuni stati degli Usa sono vietati i rapporti anali: qui non ancora, quindi possiamo prendercela lì tranquillamente…”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.