Welfare

Droghe: il nuovo consumatore descritto dall’Istituto di Sanit

Non è più l'eroinomane, ma consuma "droghe ricreazionali". Ha circa 28 anni, non è un emarginato e ha il "posto fisso". Ecco chi si rivolge ai Sert

di Benedetta Verrini

Chi è il tossicodipendente italiano? L’Istituto Superiore di Sanita’ ne ha appena fatto il nuovo identikit. L’indagine, realizzata in collaborazione con le Regioni italiane, è stata diffusa oggi nel corso di un workshop sul tema ”Nuove droghe, nuovi problemi. Sostanze ricreazionali e ricerca di territorio”. Sono le cosiddette ”droghe ricreazionali”, anfetamina, ecstasi, cocaina, psicofarmaci, LSD a segnare l’aumento maggiore nel consumo di droghe registrato negli oltre 200 Servizi territoriali pubblici e privati censiti dallo studio dell’ISS. Dalla ricerca, che per la prima volta accende i riflettori sul consumo di droghe diverse dall’eroina, viene fuori l’identikit del nuovo consumatore: a rivolgersi ai Servizi e’ un uomo che risiede prevalentemente nel Nord, ha circa 28 anni, possiede la licenza media, qualche volta quella professionale e nel 50% dei casi ha un lavoro stabile. ”La ricerca e’ la prima di cosi’ ampio respiro – afferma Teodora Macchia, dell’ISS – effettuata nell’ambito dei Servizi territoriali pubblici e privati”. Sono stati infatti coinvolti oltre 200 Sert, che rappresentano il 40% di tutte le strutture diffuse in Italia e che coprono circa la meta’ del territorio nazionale. Importante anche il campione, composto da 1.911 soggetti dell’eta’ media di 27,4 anni, di cui l’86.8% costituito da maschi e il 13.2% da femmine. ”Per la prima volta – aggiunge la ricercatrice – l’attenzione e’ stata focalizzata, non sul classico consumo di eroina, ma sulle droghe ricreazionali: cocaina, ecstasy, ketamina, psicofarmaci, anfetamine, inalanti. I dati confermano un aumento generale del consumo di droghe pari al 4% tra il 1999 e il 2002, come risulta dalla relazione presentata al Parlamento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, testimoniando inoltre che l’eroina resta la principale motivazione per cui ci si rivolge al Ser.T. Aumenta anche del 3% la quota di coloro che ricorrono a queste strutture a causa di una dipendenza specifica da droghe ricreazionali, in primo luogo dalla cocaina, di cui fa uso l’8.7% del campione contro il 4.3% del 1999. Secondo la ricerca, inoltre, i consumatori non sono solo studenti o persone emarginate, ma anche uomini maturi, apparentemente integrati socialmente”. Gli studenti, infatti, rappresentano una percentuale non particolarmente significativa del campione, appena il 6.2%. I disoccupati sono circa il 23%, mentre piu’ del 60% ha un’occupazione e quasi la meta’ gode addirittura del cosiddetto posto fisso. Una sicurezza questa che caratterizza maggiormente gli uomini (50.7%) rispetto alle donne (30.5%), sebbene poi quest’ultime risultino complessivamente piu’ ”acculturate”, conseguendo nel 22% dei casi la licenza superiore contro il 13% dei maschi. Complessivamente e’ con la scuola media che termina il percorso di studi del campione (quasi il 65%). Per quanto riguarda i luoghi del consumo, La discoteca non e’ l’unico posto in cui si assumono droghe ricreazionali. Le percentuali mostrano, a sorpresa, che il consumo avviene molte volte anche in casa: questo e’ vero per il 40% degli uomini e il 30% delle donne. Il 15% del campione si droga in strada, il 27% in discoteca e il 20% nei locali pubblici. Circa un soggetto su tre, poi, consuma abitualmente in solitudine. ”Il consumatore tipico, in altre parole – spiega ancora Macchia – non si droga piu’ per riuscire a integrarsi nel gruppo o per godere di momenti ricreazionali, ma per sentirsi appagato quando e’ solo”. La mappa geografica del consumo delle droghe ricreazionali vede primeggiare il Nord-Ovest con un aumento del 6.6% dal 1999 al 2000. In coda il Sud dove ci si droga con le nuove sostanze appena dell’1.7% in piu’. Le zone d’Italia, poi, dove maggiormente si e’ assistito a una riduzione del consumo di eroina sono il Nord-Est (-5.1%), il Centro (-3.6%) e le isole (-7%). Nel Sud si e’ registrata una diminuzione di appena lo 0.2%, mentre nel Nord-Ovest il consumo di questa sostanza aumenta dell’1%.


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