Non profit

Droga, voglia di sanzione sociale

Numerose i messaggi arrivati sul tema della tossicodipendenza.

di Riccardo Bonacina

Egregio direttore, vorrei complimentarmi con l?on. Fini per la decisione di proporre una legge molto più severa contro l?uso di droghe, avvallata tra l?altro dall?on. Sirchia che ha, giustamente, sentenziato che “Non c?è nessuna differenza fra droghe leggere e droghe pesanti”. Io sono pienamente d?accordo con lui e proprio per questo mi chiedo: perché un governo che si oppone così duramente (e giustamente) contro l?uso di qualsiasi tipo di droga, poi nella pratica quotidiana fomenta e alimenta l?uso di droghe? Mi riferisco a quelle droghe che creano una dipendenza incredibile a chi ne fa uso, e creano fastidio e atti di intolleranza a chi non ne fa uso: sto parlando delle sigarette e dell?alcol, terribili droghe purtroppo vergognosamente venduti dallo Stato italiano. Non nascondiamoci dietro un dito: qualunque sostanza crei dipendenza e produca danni fisici è una droga! E non credo che sia un buon esempio la foto di Fini con tanto di sigaretta in bocca in prima pagina su alcuni giornali che riportano le sue parole sulla legge antidroga! Chiedo: quando avremo le sigarette e l?alcol fuorilegge ? Il dovere di un governo è quello di essere coerente con le proprie scelte. Quindi on. Fini le chiedo: perché cocaina ,marijuana, etc., sono da vietare mentre le sigarette e l?alcol non vengono prese in considerazione?

Tiziana Battaglia, Catania

Egregio direttore, si torna a parlare di droga, si discute tra droghe leggere e droghe pesanti e, mentre si discute qualche altro ragazzo si sarà avvicinato alla droga, qualcun altro ancora potrebbe essere sul punto di morirne. Mi occupo del soggetto da anni, operatore volontario in centri di riabilitazione e prevenzione. Mentre leggo di varie polemiche sul soggetto, mi viene spontaneo chiedere: “Qualcuno ha mai posto la domanda diretta a chi ha avuto il problema, magari per lunghi anni ed ora è sufficientemente cosciente da parlarne senza interessi personali e/o situazioni di comodo?” Scoprireste la verità, quella che forse fa meno comodo, ma pur sempre la verità: “Parlando di droga non c?è una morte pesante e una morte leggera. La morte è morte, la droga è droga!”. Checché ne dica un gruppetto di cantanti.

Annalisa Tosoni, email

Decine e decine le lettere e i messaggi sul tema droga, sulle misure annunciate da Fini, sul manifesto dei cantanti. Al di là delle differenze di tono, in tutte la voglia, il bisogno, di una sanzione sociale. I cantanti scrivono: “Giusto o sbagliato che sia, drogarsi non è reato”. Ecco, dai tanti messaggi emerge l?urgenza che si dica a voce alta “Drogarsi è sbagliato”. Si chiede che si esca dalla vaghezza del “Giusto o sbagliato che sia”.

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