Welfare

Droga, Turco: la Fini-Giovanardi va cambiata

Il ministro della Salute dopo lo stop del Tar al suo decreto

di Redazione

a legge Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze “va cambiata”. Il ministro della Salute Livia Turco torna a commentare la sentenza del Tar del Lazio di questa mattina, in cui la magistratura amministrativa ha sospeso il decreto emanato dal ministro lo scorso novembre, che ha aumentato da 500 a 1.000 milligrammi i quantitativi di cannabis leciti per uso personale. “Al di la’ degli aspetti giurisprudenziali contenuti nella sentenza del Tar – dice in una nota – c’e’ la forte necessita’ di una profonda revisione di quella legge. Serve una nuova normativa per le tossicodipendenze che riaffronti globalmente metodi e scopi della lotta alla droga, facendo prevalere nei confronti dei tossicodipendenti gli aspetti della prevenzione, della cura e della riabilitazione rispetto a quelli repressivi”. E per sottolineare il suo impegno Turco promette che dara’ il proprio “contributo al Ddl in via di definizione da parte del Governo. E annuncio sin d’ora il mio impegno a potenziare servizi e strutture per la prevenzione e l’educazione sanitaria contro tutte le droghe, con particolare attenzione ai giovani. Su questi temi, in vista della definizione di un nuovo Piano nazionale di prevenzione e lotta alle dipendenze – conclude – si svolgera’ una conferenza nazionale a Roma il prossimo 7 maggio, dove saranno chiamati a dare il proprio contributo tutti gli operatori pubblici, privati e del volontariato che ogni giorno prestano la loro opera al servizio di tanti cittadini e delle loro famiglie sconvolte dal dramma della droga e della dipendenza patologica”.

“Al contrario di quanto sostiene il Tar del Lazio, la legge Fini-Giovanardi, nell’ambito della quale ho emanato il decreto di revisione della quantita’ massima detenibile di cannabis, non offre al ministro della Salute alcun criterio tecnico per determinare tale quantita’”. Turco fa riferimento all’ordinanza di sospensiva del Tar in cui si imputa al decreto ministeriale una discrezionalita’ politica nella definizione dei quantitativi massimi consentiti. Potere che pero’ – dice il Tar – non e’ conferito al decreto in base all’articolo 73 comma 1bis del decreto del presidente della Repubblica 309/90. “La stessa Commissione scientifica, insediata dall’allora ministro Storace per determinare i quantitativi di sostanze stupefacenti ai fini della prescrizione delle sanzioni – ricorda la Turco nella nota – concluse i suoi lavori segnalando l’impossibilita’ di una valutazione tecnica che fosse sostituiva della decisione politica. E cio’ proprio in riferimento alla determinazione delle quantita’ massime detenibili senza incorrere in sanzioni penali. La decisione – ribatte – spetta al ministro, sostennero allora i tecnici nominati da Storace”. ”Da cio’ – osserva la Turco- si deduce che, qualora anche il Consiglio di Stato dovesse confermare gli orientamenti del Tar, si potrebbe ritenere annullabile anche il vecchio decreto ‘Berlusconi-Storace’, rendendo di fatto inapplicabile la stessa legge Fini-Giovanardi alla quale mi sono strettamente attenuta nella formulazione del nuovo decreto”.

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