Welfare

Droga nelle carceri europee: un crescendo allarmante

Presentata oggi a Bruxelles la relazione annuale sul problema droga in Europa. Il 54% dei reclusi fa uso di sostanze stupefacenti e il 26 per cento dei tossicodipenti ha iniziato proprio in carcere

di Daniela Romanello

Politossicomania, trattamenti coronati da successo e droga nelle carceri: questi i tre punti focali della Relazione annuale per il 2002 sul problema della droga nell?Unione europea pubblicata oggi dall?Oedt, l?Agenzia europea delle droghe di Lisbona insieme alla relazione sulla situazione nei Peco, ossia nei Paesi candidati all?adesione all?Unione europea. Particolarmente drammatica si presenta in tutta Europa la situazione nelle carceri, dove, rispetto alla collettività, i tossicodipendenti sono sovrappresentanti. Il numero dei reclusi nell?Ue che ha fatto uso di droghe illegali anche per una sola volta varia, a seconda della prigione e del Paese, dal 29 all?86% ed è superiore al 50% secondo la maggior parte degli studi. Nella relazione si riferisce che fino al 54% dei reclusi fa uso di sostanze stupefacenti all?interno del carcere e che non meno del 36% ne fa un uso regolare. Fino al 26% dei tossicodipendenti reclusi riferisce di avere sperimetnato per la prima volta delle sostanze stupefacenti in carcere e il 21% dei tossicodipedenti che fa uso di droghe per via endovenosa ha cominciato a inizttarsi la droga in carcere, ove si riscontra anche un maggior numero di comportamenti rischiosi, tra cui la condivisione di droghe e di materiale da iniezione, la presenza di tatuaggi e la prostituzione. Inoltre, l?offerta corrente dei servizi di cura dalla tossicodipendenza non corrisponde al fabbisogno potenziale espresso dal 50% o più dei tossicodipendenti che rientrano nella popolazione carceraria, mentre la prevenzione della trasmissione di malattie infettive durante la prigionia è diventata una priorità per diversi sistemi carcerari dell?Unione Europea. Ecco una sintesi degli altri principali dati che emergono dalla relazione: – in base alle stime, si registrano tra 2 e 10 casi di consumo problematico di stupefacenti su 1.000 abitanti, nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni (in Italia si registra però il più alto dato con 6-8 casi per 1.000 abitanti, dato condiviso anche con Lussumbergo, Portogallo e Regno Unito); – si ritiene che nell?Unione europea tra il 5% e il 15 % dei giovani faccia uso di cannabis; – in base a delle stime, il consumo di stupefacenti per via parentale è compreso tra 2 e 5 casi su 1.000 abitanti (nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni) – il consumo di droghe sintetiche resta una delle principali fonti di preoccupazione; – nei Paesi dell?Unione europea si registra un aumento del numero di pazienti che ricorrono a terapie; – il numero dei casi di decessi per droga è ancora stabile.


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