Politica
DROGA. L’Olanda fa marcia indietro
Una commissione scientifica chiede al governo olandese di rivedere le norme tolleranti in materia. Giovanardi: "Fallisce la politica olandese"
di Redazione
Olanda, no alla liberalizzazione delle droghe. Una commissione di esperti e scienziati nominata dal governo olandese, chiamata a valutare le politiche finora adottate in materia, ha dichiarato ulteriormente insostenibile la politica di tolleranza attuata dall’Olanda in tema di liberalizzazione. La commissione scientifica ha chiaramente invitato il governo olandese a rivedere la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, perché non corrette dal punto di vista scientifico, creando una nuova lista unica.
“Siamo di fronte a una svolta epocale, dichiara il senatore Carlo Giovanardi, da oltre trent’anni l’Olanda si è posta all’attenzione del mondo per una scelta politica di estrema tolleranza verso l’utilizzo e la legalizzazione delle droghe cosiddette leggere, stimolando riflessioni e iniziative di riforma delle leggi sulla droga. Oggi non è più così. La politica tollerante dell’Olanda nei confronti dell’ uso e del commercio delle sostanze stupefacenti e’ stata dichiarata fallimentare dallo stesso governo olandese e dai suoi tecnici. Fallisce quindi la politica antiproibizionista e, insieme ad essa, tutto un sistema che per anni si è messo in cattedra puntando il dito verso chi ha sempre lottato contro il flagello della droga, dicendo a chiare lettere che è proprio la cannabis quella più pericolosa sia per i danni cerebrali che è in grado di provocare sia perché rappresenta la porta di entrata verso un mondo pericolosissimo e dannosissimo in cui i giovani potrebbero infilarsi ritrovandosi inconsapevolmente nel tunnel della droga”.
“E’ un momento importante”, spiega Giovanni Serpelloni, Capo del Dipartimento Politiche Antidroga, “anche l’Olanda si arrende alle evidenze scientifiche e conferma che la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti non deve esistere, che tutte sono ugualmente, in vario modo, pericolose e dannose per la salute psichica, fisica e sociale della persona, e che la politica permissiva ha solo favorito l’aumento della produzione e del consumo di tutte le sostanze stupefacenti”.
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