Welfare

Droga: Legge Fini, il Cnca farà disobbedienza civile

La proposta di legge Fini è ''senza senso'' dicono al Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza (Cnca) e se la Conferenza di Pescara "non si farà, ci autoconvocheremo".

di Redazione

La proposta di legge Fini sulla lotta alle tossicodipendenze, in discussione in Parlamento, e’ ”senza senso” e le comunita’ terapeutiche aderenti al Coordinamento nazionale comunita’ di accoglienza (Cnca) sono ”pronte alla disobbedienza civile” se dovesse essere approvata. ”E’ un testo non emendabile – hanno detto oggi il presidente del Cnca Lucio Babolin e il responsabile tossicodipendenze della federazione, Riccardo De Facci – quindi va ritirato”. Babolin ha sottolineato come non solo il mondo degli operatori della lotta alle tossicodipendenze, ma anche esponenti della maggioranza si siano dichiarati in disaccordo con una proposta di legge ”che vuole prima punire e poi educare”, che ”distrugge ogni intervento di prevenzione e ogni tentativo di mettere insieme risorse pubbliche e private” e che ”rimette in discussione tutto il percorso fatto finora: non si puo’ mettere in comunita’ per sei anni un ragazzo che fuma hashish o marijuana”. Quanto al dialogo con governo e istituzioni e alla Conferenza nazionale prevista per settembre a Pescara, e ora in bilico dopo le dimissioni del capo del Dipartimento antidroga Nicola Carlesi che ne era stato il promotore, i responsabili del Cnca hanno annunciato che sara’ comunque convocato ”un momento di riflessione nazionale”. Il cartello ‘Non incarcerate il nostro crescere’, del quale Cnca fa parte insieme a numerose realta’ come sindacati, servizi, terzo settore, ong e’ fermamente intenzionato a convocare i protagonisti della lotta alle tossicodipendenze, il mondo politico e le regioni a un evento nazionale che potrebbe tenersi intorno al 20 settembre.


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