Formazione

Droga, l’altra ferita di Gerusalemme

Aprono le prime due comunità di recupero in Israele: se ne parla poco, ma la città santa ha tra le più altre percentuali al mondo di ragazzi tossicodipendenti

di Emanuela Citterio

Il conflitto israelo-palestinese occupa tutta la scena. Eppure c?è un altro attacco che colpisce al cuore Gerusalemme, giorno dopo giorno. A condurlo è una rete organizzata trasversale, che va oltre le appartenenze identitarie e religiose, quella che controlla il mercato della droga. Il 20% dei giovani arabi fra i 16 e i 25 anni fa uso di eroina e cocaina.

A fornire il dato e a portare alla luce il problema è la Custodia di Terrasanta (la provincia dei francescani che dal 1342 ha in affidamento i luoghi santi per i cristiani in Israele), che ha deciso di aprire due centri di recupero sul Monte Tabor e ad Emmaus in collaborazione con Mondo X, l?associazione attiva in Italia nel recupero dei tossicodipendenti fondata dal frate minore padre Eligio Gelmini.

«Andate a vedere come vivono le famiglie nella città vecchia di Gerusalemme», è la provocazione del custode di Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa. «Le case sono fatiscenti, in una stanza sono accalcate fino a dieci persone. C?è disoccupazione e soprattutto manca la fiducia che le cose possano migliorare nel futuro. Gli adulti sono stanchi e provati e i giovani non hanno luoghi di riferimento, contesti sani in cui crescere».

A confermare la gravità della situazione, da Gerusalemme è padre Ibrahim Faltas, già portavoce dei francescani durante l?assedio alla basilica della Natività a Betlemme nella primavera del 2002. Oggi è parroco a San Salvatore, nella città vecchia.

«La situazione qui è particolarmente grave», spiega. «Secondo i dati che abbiamo raccolto, 5mila giovani del quartiere cristiano nella città vecchia fanno uso di droghe pesanti. Un fenomeno nuovo è la crescita della tossicodipendenza fra le donne: secondo la nostra indagine sono circa 800. In molte famiglie entrambi i genitori sono tossicodipendenti e i figli sono allo sbando». Altre inchieste confermano queste cifre allarmanti.

Il problema droga, secondo la Custodia, riguarda soprattutto gli arabi cristiani. «Oltre alle cause socioeconomiche ci sono quelle legate al problema dell?identità», sottolinea il custode di Terrasanta. «I giovani cristiani sanno di non appartenere a Israele ma si sentono discriminati anche dagli arabi musulmani». In Israele sono poche le strutture che affrontano il problema della tossicodipendenza: «Esistono dei centri pubblici del governo israeliano ma nella città vecchia non c?è nessuna attività di prevenzione e di recupero», continua Pizzaballa, «per questo abbiamo deciso di dare almeno un segnale, usando le nostre strutture e i luoghi santi che custodiamo e chiedendo aiuto a chi ha esperienza in questo campo».

La scelta è immediatamente caduta su Mondo X, un?altra esperienza francescana: l?associazione, fondata nel 1967 da padre Eligio, ha al suo attivo 45 centri di recupero in Italia, e aprirà la prima comunità in Israele sul Monte Tabor, per i cristiani il luogo della trasfigurazione di Cristo. «È il compimento del nostro sogno», spiega un entusiasta padre Eligio. «La nostra sfida sarà rendere visibile la trasformazione dell?uomo distrutto, considerato scarto dalla società, in luminoso e nuovo. Anche Emmaus, dove apriremo la seconda comunità, è un luogo fortemente simbolico: qui Cristo si è fatto compagno di strada aiutando i viandanti smarriti a ritrovare il senso degli eventi».

Mondo X prevede all?inizio di accogliere nella prima comunità sul Monte Tabor 14 ragazzi. «Li porteremo in Italia per la formazione e poi torneranno per collaborare al recupero di altri, secondo il metodo collaudato dalla nostra associazione in quarant?anni», anticipa a Vita padre Eligio. Un altro aspetto della collaborazione di Mondo X con la Custodia di Terrasanta è il recupero e la valorizzazione dei luoghi santi.

«La nostra sarà una presenza di qualificata servitù», afferma padre Eligio, «che avrà come parte integrante la riqualificazione dell?ambiente. Renderemo più ospitali i luoghi santi e offriremo un migliore servizio di accoglienza dei pellegrini, con l?aiuto di volontari e dei giovani ex tossicodipendenti di Gerusalemme».

  • L’esperienza dell’International Centre
    E a Betlemme c’è chi fa prevenzione

    Anche a causa del suo drammatico isolamento, Betlemme è considerata uno dei luoghi più a rischio per quanto riguarda il disagio giovanile. Uno dei luoghi di riferimento è diventato l?International Centre, in arabo Dar Annadwa, Casa dell?incontro aperta al mondo. Fondato da Mitri Raheb, giornalista e scrittore, pastore della chiesa luterana, sposato e padre di due figlie, uno degli scopi del centro è offrire ai giovani una chance: laboratori d?artigianato, corsi di formazione, sport, teatro, cinema e concerti. Ma l?Icc è soprattutto un luogo di confronto, dibattito ed espressione. Fiore all?occhiello è il Media Centre, che produce l?agenzia online di informazione www.bethlehemmedia.net. Fanno parte della struttura una scuola dalla materna al diploma superiore e ambulatori medici.
    Info: www.annadwa.org

    Chi sono
    I francescani in prima linea

  • La custodia
    La Custodia di Terrasanta opera in Israele, Giordania, Siria, Egitto, Libano, Cipro e Rodi. Il compito principale è la salvaguardia dei luoghi santi, secondo il compito assegnatole fin dal 1342 dal Papa.
    www.custodia.org

  • Mondo X
    Creato dal frate minore padre Eligio Gelmini, dal 1967 ad oggi ha aperto 45 case di recupero in tutta Italia. Tra le attività anche il centralino di Telefono amico.
    www.mondox.it
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