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Droga: l’Afghanistan rifiuta gli aiuti condizionati

Kabul non accetta che i paesi donatori interferiscano nella questione "oppio". Nel 2004 il Paese ha fornito l'87 per cento della produzione mondiale di eroina

di Stefano Arduini

I prestiti internazionali e gli aiuti all’Afghanistan non devono essere condizionati ai progressi compiuti dal paese nella lotta contro la droga: e’ quanto soistiene il governo di Kabul in polemica con quanto proposto dal direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga, Antonio Maria Costa. Malgrado il dichiarato impegno delle autorita’ afghane nel contrastare la produzione di stupefacenti, questa sta tornando ai livelli record toccati dall’Afghanistan prima dell’intervento armato americano contro i taleban nel 2001. La scorsa settimana Costa ha annunciato che avrebbe fatto pressioni per introdurre una ‘promessa negativa’ da parte dei paesi donatori, ovvero quella di bloccare gli aiuti e i programmi di cooperazione, se non viene interrotto il traffico di droga. In un comunicato diffuso oggi dal ministero per la lotta alla droga si afferma che ”L’Afghanistan non accettera’ alcun condizionamento degli aiuti internazionali”. L’Afghanistan fa affidamento in gran parte sul sostegno internazionale per il suo sviluppo. Allo stesso tempo, il 64 per cento della sua economia nazionale dipende dalle coltivazioni d’oppio. Nel 2004, il Paese ha fornito l’87 per cento della produzione mondiale di eroina, guadagnandovi circa 2, 8 miliardi di dollari.


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