Welfare

Droga, illegittimo arrestare i tossicodipendenti

Lo ha stabilito la Cassazione con una sentenza destinata a far scalpore

di Redazione

Con una sentenza destinata a fare scalpore, la Cassazione stabilisce che non e’ legittimo arrestare i tossicodipendenti. Secondo i giudici della Suprema Corte, al massimo si possono multare, ma non rinchiudere in carcere. Motivo? La dipendenza dalla droga non è una ”colpa grave”. A detta della Cassazione, ”la tossicodipendenza, pur costituendo un illecito in caso di acquisto e detenzione di droga per uso personale, da solo non può portare alla privazione della liberta’ personale”. I giudici di piazza Cavour hanno cosi’ accolto il ricorso avanzato dai legali di un tossicodipendente, Antonio G. , di Nocera Inferiore, arrestato perche’ in possesso di tre dosi di eroina mentre passeggiava in una zona considerata ritrovo abituale di tossicodipendenti e spacciatori. La vicenda giudiziaria di Antonio G. inizia il 20 dicembre 2001 con una condanna da scontare in carcere per spaccio di droga. Il 31 maggio 2002 il tossicodipendente viene rilasciato perche’ risulta che l’eroina assunta dall’uomo era per uso personale. Contro l’ingiusta carcerazione e dopo l’assoluzione, il 38enne decide di fare ricorso alla Corte d’Appello di Salerno, per ottenere il risarcimento previsto per chi subisce una privazione della liberta’ senza giusta causa. Ma i giudici gli negano l’indennizzo sostenendo che la sua condizione di dipendenza dalla droga e il possesso di dosi di eroina al momento dell’arresto aveva giustificato la carcerazione. A questo punto Antonio G. decide di ricorrere alla Suprema Corte avanzando la motivazione che non si puo’ equiparare lo stato di tossicodipendenza a quello di spacciatore. E la Cassazione, condividendo la sua tesi, ha affermato che la dipendenza dalla droga e’ ”un disvalore sociale” ma non e’ un comportamento che puo’ giustificare l’arresto. Con la sentenza 37664 la quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato: ”E’ evidente che sussistono i presupposti per ritenere l’illecito amministrativo, ma e’ da escludere che si possa ritenere una condotta gravemente colpevole che abbia causato l’applicazione di una misura cautelare quale la custodia in carcere o gli arresti domiciliari”. Tuttavia i giudici di piazza Cavour hanno negato ad Antonio G. la possibilita’ di ottenere l’indennizzo da lui richiesto poiche’ il possesso di una notevole quantita’ di eroina al momento dell’arresto poteva aver tratto in inganno il pm che dispose l’arresto.


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