Formazione

Droga: i soldi non ci sono, neppure per i soliti noti

Sulla crisi finanziaria che interessa molte strutture dice: "Le regioni hanno accumulato incomprensibili ritardi nell’erogare i fondi". Intervista a Pietro Soggiu.

di Redazione

Ricopre l?incarico di commissario straordinario del governo per il Coordinamento delle politiche antidroga dal 30 novembre 2001. Ma il prefetto Pietro Soggiu un?uscita così non l?aveva mai fatta. Il destro gli è stato fornito da un convegno dell?Udc su adolescenti e dipendenze. Prendendo la parola, l?ex consulente delle Nazioni unite ha auspicato che “i fondi (per le politiche antidroga, ndr) siano erogati non solo ai ?soliti noti?, ma anche a coloro che ne hanno veramente bisogno”. Musica per le orecchie di molti dei 556 Sert e delle circa 1.260 comunità, grandi e piccole, che nei prossimi mesi dovranno spartirsi i fondi statali erogati dal nascituro Dipartimento nazionale per le politiche antidroga e che sino a oggi si sono sentiti penalizzati nei confronti di comunità ritenute, a torto o a ragione, vicine al governo. Proprio in questi giorni si sta decidendo la sorte di Villa Maraini, uno dei più importanti centri italiani di assistenza ai tossicodipendenti, che si trova sull?orlo della bancarotta. Vita: Partiamo da qui. Ha saputo? Villa Maraini sta per chiudere i battenti a causa dei ritardati o omessi pagamenti da parte degli enti pubblici… Pietro Soggiu: Villa Maraini è una struttura che conosciamo. Offre il servizio a bassa soglia più importante di Roma. Se un poliziotto trova un tossicodipendente a un angolo di strada chiama il centro di Barra. È un servizio di pronto intervento. Perderlo sarebbe traumatico per la città. Vita: Belle parole. Ma i ritardi nei pagamenti delle rette sono a dir poco colpevoli, non crede? Soggiu: Purtroppo Villa Maraini non è un caso isolato. Spesso le comunità non solo non riescono a coprire la recettività, ovvero il vitto e l?alloggio, ma nemmeno le cure, la terapia e il trattamento di chi si rivolge a loro. Medici, psichiatri, infermieri hanno un costo, per molti insopportabile. Il sistema prevede che siano le Regioni a dover pagare le rette alle comunità. Alcune Regioni però riconoscono un rimborso di 29 euro al giorno per utente, altre arrivano a 80 euro. Una forbice notevolissima che penalizza le comunità del Centro-Sud. Vita: Rimborsi miseri che in più arrivano a singhiozzo. Soggiu: Questi ritardi sono poco comprensibili. Mi schiero totalmente dalla parte delle comunità, che hanno tutte le ragioni di protestare. Vita: A proposito di risorse, lei ha parlato di ?soliti noti?. A chi si riferiva? A qualcuno è venuto in mente San Patrignano. Soggiu: I soliti noti sono quelli che si aggiudicano i finanziamenti più frequentemente degli altri. Punto. Non voglio dire di più. Vita: Cambiamo argomento. La Finanziaria ha stabilito il passaggio di competenze dal ministero del Welfare alla presidenza del Consiglio, da cui dipenderà il Dipartimento nazionale antidroga. In pochi hanno compreso le ragioni di questa scelta. Soggiu: Niente di strano, si torna al passato dopo che il capitolo ?lotta alle droghe? era stato assegnato al ministero del Welfare. Al Dipartimento spetterà quindi il coordinamento delle attività dei vari dicasteri in questo settore. Ovviamente non si poteva affidare questo compito di raccordo a un singolo ministro. Vita: Su che tipo di dotazione finanziaria potrà contare? Soggiu: Il Dipartimento si occuperà della gestione del Fondo nazionale antidroga, il 75% del quale va alle Regioni, mentre il restante 25% sarà destinato al finanziamento di progetti sperimentali prima di essere estesi al territorio nazionale. Vita: Un altro motivo di polemica è la riforma Fini. In molti contestano l?equiparazione fra droghe leggere e droghe pesanti. Cosa risponde? Soggiu: Basta con le dispute ideologiche. Condivido in pieno le fondamenta del Testo Unico, che presto andrà in Parlamento. Per la cannabis le nuove tabelle indicano in 250 mg di principio attivo il massimo quantitativo detenibile senza essere sottoposti a una sanzione penale, ovvero dai 10 ai 15 spinelli a seconda della potenza del Thc. Abbiamo introdotto un discrimine: prima, se uno veniva fermato con mezzo chilo di roba, poteva sempre dire che era per uso personale. Con la nuova normativa non potrà più accadere. Mi preme però dire che la distinzione leggere/pesanti dovrebbe riguardare non tanto la sostanza, ma gli effetti. Paradossalmente si potrebbe affermare che esistono effetti pesanti causati da droghe leggere e viceversa. Questo a seconda del quantitativo di droga assunta, delle modalità e della frequenza di assunzione (fumata, sniffata o iniettata; una volta al mese o tutti i giorni) e della condizione fisica del consumatore. Il grado di pericolosità di una droga dipende da molti fattori, non solo dalla sostanza. Vita: Intanto il mercato è invaso dalle droghe sintetiche e dalla cocaina. Le comunità sono in grado di fronteggiare queste nuove emergenze? Soggiu: Manca l?esperienza. Su questo fronte le strutture pubbliche e private non hanno ancora ottenuto risultati apprezzabili. È una sfida difficile. Queste sostanze generano comportamenti pericolosi, come le gang e il bullismo, e spesso sono alla radice di manifestazioni di violenza negli stadi, in discoteca o nei locali notturni. I consumatori, poi, non si riconoscono come drogati. Vita: Nuove sfide che necessitano di investimenti. E qui torniamo al punto di partenza… Soggiu: Che ci sia bisogno di soldi è un?evidenza. Nei momenti di crisi bisogna farsi venire nuove idee. Una potrebbe essere il ricorso a finanziamenti privati tramite il fund raising, ma non so se è una strada percorribile. L?altra via è quella di un coinvolgimento massiccio del volontariato. Gente che lavora in silenzio e che parla poco, cui va tutto il mio plauso.


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