Welfare

Droga: i dati europei e il dibattito italiano

In Europa drogarsi non e' mai costato cosi' poco come negli ultimi cinque anni. Intanto da noi si litiga sulla legge.

di Paul Ricard

In Europa drogarsi non e’ mai costato cosi’ poco come negli ultimi cinque anni. Il prezzo della cocaina, la seconda sostanza illecita piu’ consumata nel Vecchio continente, e’ diminuito del 22%. Secondo la Relazione annuale 2006, presentata a Bruxelles dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt), l’Italia e’ al terzo posto per il consumo di polvere bianca. Nel nostro paese, secondo lo studio, hanno fatto uso almeno una volta di polvere bianca il 4,6% dei cittadini. In Europa l’hanno provata circa in 10 milioni (il 3% della popolazione adulta). I paesi leader restano Spagna e Gran Bretagna, dove l’utilizzo nell’ultimo anno si attesta rispettivamente il 5,9% e il 6,1%. ”L’anno scorso abbiamo lanciato l’allarme sulla cocaina – ha commentato il direttore dell’Oedt Wolfgang Gotz – e non smetteremo di farlo perche’ la cocaina, dopo gli oppiacei e la cannabis, e’ la droga piu’ frequentemente segnalata dai soggetti che entrano in terapia, coprendo circa l’8% di tutte le richieste di trattamento registrate nell’Unione europea nel 2004”. La sostanza illecita piu’ diffusa resta comunque la cannabis: si calcola che circa 65 milioni di adulti europei, pari a circa il 20% delle persone comprese tra i 15 e i 64 anni abbiano provato la cannabis almeno una volta nella loro vita. L’Italia si conferma in linea con questa percentuale e, in termini di uso, e’ preceduta da otto paesi, tra cui Francia e Spagna. Nel 2004 la cannabis costituisce la causa delle richieste di trattamento per circa il 15% dei casi. Tutti i consumatori di cannabis che per la prima volta si sottopongono a una cura hanno meno di 30 anni e nessuno dichiara di averla provata per la prima volta dopo i 29 anni. Se i prezzi di marijuana e hascisc sono diminuiti del 12% in media, quelli di cocaina e ecstasy sono piu’ significativi, del 45% e del 47%. ”Non e’ possibile pero’ – si legge nel documento – stabilire una correlazione diretta tra il calo dei prezzi degli stupefacenti e i livelli generali di consumo”.
Ministro Ferrero ha commentato così i dati: ?I dati presentati dall?Osservatorio di Lisbona, che evidenziano una forte
crescita dell?offerta delle sostanze stupefacenti, devono far riflettere in maniera profonda la politica italiana. Dobbiamo misurarci su elementi concreti e non più su schemi ideologici, dobbiamo lavorare per costruire un piano d?azione nazionale sulle droghe che ci permetta di valutare gli interventi sulla base dell?evidenza scientifica. Si deve costruire un circuito virtuoso con il contributo della scienza, della società civile e degli operatori impegnati sul campo delle dipendenze. Martedì 5 dicembre istituiremo ufficialmente la Consulta delle tossicodipendenze e il Comitato scientifico previsti dalla legge 309, con i quali attraverseremo il paese con una discussione che terminerà con la Conferenza nazionale che si terrà nel prossimo anno. In questo processo di partecipazione allargata lavoreremo per costruire la nuova ”Ho distribuito in casella a tutti i 945 deputati e senatori l’interpretazione corretta dei dati forniti dal ministro Turco domenica scorsa alla Camera dove ha attribuito alla legge Fini- Giovanardi la responsabilita’ di aver fatto aumentare del 63,98% gli arresti per il possesso di cannabis”. L’ex ministro dell’Udc Carlo Giovanardi fornisce un’interpretazione dei dati forniti dal Ministero. ”Un semplice calcolo matematico – dice – dimostra infatti che nei primi quattro mesi del 2006 (quando la legge Fini-Giovanardi non era in vigore) rispetto ai primi quattro del 2005 ci sono stati 81 arresti in media in piu’ al mese, mentre da maggio in avanti (quando la nuova legge e’ entrata in vigore) ci sono stati 67 arresti in media in piu’ rispetto agli stessi mesi del 2005, con una diminuzione di 13 arresti al mese, pari al 16% in meno, dal passaggio dalla vecchia alla nuova legge. Risulta pertanto un fatto, e non un opinione – afferma – che il ministro della Salute Livia Turco e il ministro della Giustizia, Clemente Mastella abbiano deciso di raddoppiare la dose per uso personale di cannabis su presupposti destituiti di ogni fondamento. I ministri dovrebbero a questo punto riconoscere l’errore, ritirare il decreto, e presentarsi finalmente davanti alle commissioni competenti di Camera e Senato per approfondire con onesta’ intellettuale e spirito di dialogo la tematica delle tossicodipendenze”.

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