Non profit

Droga: garante privacy, no agli esami a sorpresa sul lavoro

L'Authority autorizza gli accertamenti solo nei casi in cui si presentano sintomi di dipendenza e solo per categorie di lavoratori che potrebbero mettere a rischio la sicurezza di terzi.

di Redazione

No ad esami ”generalizzati e non motivati” sul posto di lavoro per accertare l’assenza di tossicodipendenza in particolari categorie di lavoratori. Esami che vanno compiuti se si presentano i sintomi di una ”dipendenza” e non solo di un ”uso magari occasionale” di droghe. E’ il parere espresso dal Garante per la protezione dei dati personali al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali su uno schema di regolamento che, in attuazione di un decreto che risale al 1990, individua le categorie di lavoratori da sottoporre all’accertamento dell’assenza di tossicodipendenza perche’ destinati a mansioni che comportano rischi per la sicurezza, l’incolumita’ e la salute di terzi. Si tratta di lavoratori dei trasporti, della sanita’, dell’edilizia e di numerosi altri settori. Gli esami ”devono essere compiuti nel rispetto della dignita’ e della riservatezza delle persone coinvolte, anche per prevenire ingiustificate discriminazioni o emarginazioni nella vita lavorativa e di relazione”, ha evidenziato l’Authority per la privacy. ”Vanno evitati -spiega Mauro Paissan, relatore del parere- accertamenti generalizzati e non motivati. E i risultati degli esami devono essere utilizzati esclusivamente per le finalita’ di sicurezza della collettività”.

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