Cultura

Droga: Don Ciotti e Fini ai ferri corti

Il vicepremier annuncia che presto "sarà sanzionato anche il consumo". Il sacerdote ribatte: " Evoca un pericoloso ritorno alla cura coatta"

di Redazione

Sara’ pronto entro l’ anno un ddl che rappresentera’ una svolta di ”180 gradi” nella lotta alla droga. Ad annunciarlo e’ stato il vice premier Gianfranco Fini, alla quinta conferenza mondiale contro la droga, assicurando che il ddl arrivera ”entro ottobre in pre-Consiglio dei ministri” e verra’ varato entro la fine dell’ anno. Tra le principali novita’ il fatto che ad essere sanzionato, come ha spiegato Fini, non sara’ solo l’abuso di droghe ma anche l’ uso, per superare cosi’ il vulnus creato dall’abolizione, in seguito al referendum radicale, della dose minima giornaliera che, secondo il vice premier, ”ha reso quasi impossibile alle forze dell’ ordine distinguere lo spaccio dall’ uso personale”. ”Su un’unica affermazione ci si puo’ trovare d’accordo con il vicepresidente del Consiglio: ‘Il recupero non deve essere solo farmacologico, ma soprattutto sociale”. Sulle altre affermazioni, alla base dell’annunciato ddl contro l’uso delle droghe ”il disaccordo e’ totale ed e’ noto da tempo”. E’ quanto afferma don Luigi Ciotti. In ogni caso, riferendosi all’aspetto sociale, don Ciotti chiede il ”perche’ gli organici dei servizi per le tossicodipendenze (Sert) vengono progressivamente ridotti”, perche’ ”le rette per le comunita’ terapeutiche permangono a livelli inaccettabili senza consentire la presenza di un numero di educatori adeguato”’, perche’ ”le assistenti sociali dei comuni sono sempre meno e hanno sempre minori risorse”, perche’ ”si e’ arrestata la riforma della sanita’ penitenziaria che avrebbe consentito strumenti piu’ adeguati per il recupero dei detenuti e delle persone tossicodipendenti in particolare?”. Quanto alla punibilita’ della persona tossicodipendente in quanto tale, aggiunge don Ciotti, ”la proposta evoca un ritorno indietro alla cura coatta che espropria il malato delle sue liberta’ civili”. Inoltre, prosegue, ”il mero consumo di sostanze, anche ‘leggere’, e’ bene ricordarlo, e’ gia’ perseguito dall’attuale legge in vigore. Chi viene trovato in possesso di una dose per uso personale e’ inviato in Prefettura e, in caso di mancata presentazione o di recidiva, si procede al ritiro della patente e del passaporto, fino al procedimento penale nel caso di comportamenti persistenti”. Anziche’ recupero ”si avra’ – conclude don Ciotti – maggiore repressione e sofferenze. L’illusione di arrivare al recupero tramite la scorciatoia della coercizione comporta molti piu’ effetti negativi di quanti positivi si possa sperare”


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