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Droga: ddl Fini, scoppia la bagarre in Parlamento

Il provvedimento in commissione. In pochi minuti maggioranza e opposizione ai ferri corti. Cronaca di una mattinata in trincea

di Redazione

“Il dibattito parlamentare sia sereno”. L’augurio del capo del dipartimento antidroga è caduto nel vuoto. Almeno a giudicare dalla prima seduta congiunta delle commisisoni Giustizia e Sanità che questa mattina hanno ripreso l’esame del ddl Fini sul riassetto delle politiche antidroga. Ed è subito stata battaglia. Da una parte la maggioranza che accusava l’opposizione di fare ostruzionismo, dall’altra la minoranza che si scagliava contro i tempi rapidi imposti dalla casa delle libertà. Queste le prime reazioni di giornata: Giovanni Collino (An): “Se il buongiorno si vede dal mattino vorrà dire che di fronte all’ostruzionismo pretestuoso del centrosinistra il provvedimento arriverà in aula senza aver concluso il suo iter in commissione. Naturalmente speriamo che la sinistra si ravveda”. Luigi Bobbio (An): “Tempi stretti. Nessuna strozzatura di dialogo, ma nessun assoggettamento a ricatti di alcun tipo. Il ddl Fini ha un’importanza eccezionale e centralità assoluta”. Fiorello Cortiana (Verdi): “Le commissioni Giustizia e Sanità di palazzo Madama hammo discusso questa mattina il ddl Fini sulla droga liquidando ben 106 articoli in soli sette minuti. E’ semplicemente aberrante. La maggioranza continua ad utilizzare le solite tattiche da Schumacher al solo scopo di farsi propaganda elettorale” Leopoldo Di Girolamo (Ds): “Pessima partenza: i senatori della CdL, che ora accusano il centrosinistrea di ostruzionismo hanno letteralmente disertato l’aula. Quello sulla droga è una delle proposte bandiera del governo, un testo di grande impatto sociale, che merita un esame attento, ampio e approfondito. Crediamo che la maggioranza avesse come minimo il dovere di presentarsi. Invece non c’era nessuno.


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