Welfare

Droga, a settembre il tavolo Stato-Regioni

Le priorità del sottosegretario Giovanardi: risolvere i gravi ritardi delle amministrazioni locali in termini di definizione delle politiche e l'erogazione dei finanziamenti

di Luca Zanfei

Fresco di delega, Carlo Giovanardi neo responsabile governativo alle tossicodipendenze ha deciso di convocare un tavolo Stato-Regioni per i primi di settembre. L’obiettivo? Sollecitare gli Enti Locali nell’attuazione di efficaci politiche di contrasto al fenomeno e incentivare il rapporto tra pubblico e privato sociale.

Durante l’incontro interlocutorio organizzato oggi a Roma con più di 200 comunità terapeutiche, il Sottosegretario non risparmia critiche alle Amministrazioni regionali, “La residua quota di finanziamenti dedicati alle politiche per la tossicodipendenza e la lentezza con cui vengono erogati, nonché il mancato rispetto dei parametri di accreditamento, sono fattori che mettono in difficoltà tutte quelle realtà che lavorano per l’integrazione dei tossicodipendenti”. Difficoltà confermate anche dalle stesse rappresentanze delle comunità terapeutiche “Le risorse limitate non permettono fondi adeguate per le nuove emergenze – ha riferito Enrico Costa, del Ceis di Genova – I fondi per la prevenzione sono stati radicalmente tagliati negli ultimi tre anni e il nostro lavoro continua solo grazie ai privati. Le comunità ricevono 44 euro al giorno, poco più del canile, a cui vanno 30 euro”.

Così, secondo Giovanardi, sarà proprio il “tavolo Stato Regioni” a dare inizio ad una azione di controllo da parte del governo centrale. “E’ necessario un confronto con le amministrazione locali per comprendere le ragioni di questi ritardi e provare ad impostare qualche azione risolutiva, nell’ambito delle rispettive competenze – continua – Il rapporto tra pubblico e privato sociale, tra Sert e privato sociale e infine tra Stato e regioni, sono i primi e fondamentali punti da analizzare”. D’altronde guardando i dati riportati oggi dal governo, si comprende come il problema sia prettamente sociale e ancora lontano dall’essere risolto. A oggi, infatti, dei 320 mila consumatori di droga con bisogno di cure, oltre 130 mila non sono stati ancora presi in carico dai Servizi. Per quanto riguarda gli altri, si tratta principalmente di disoccupati e senza fissa dimora, per la maggior parte stranieri.

In fin dei conti, l’aspetto dell’integrazione tra politiche sociali e sanitarie “è fondamentale”, spiega il Sottosegretario, ma al momento non è prevista un’integrazione del Fondo per le politiche sociali da parte del governo, ne una determinazione in tempi brevi dei Liveas. Infine una proposta firmata Giovanardi che farà discutere: far contribuire economicamente la famiglie al trattamento socio sanitario dei propri figli in cura presso i Sert e le comunità.


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