Famiglia

Droga: 14 associazioni scrivono a Fini

Documento congiunto in vista della Finanziaria di Cnca e Fict

di Redazione

Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (CNCA), la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT), Saman, Lega Italiana per la Lotta contro l?Aids (LILA), Gruppo Abele, Comunità S. Benedetto al Porto (Ge), Forum Droghe, Coordinamento Nazionale Nuove Droghe (CNND), FEDERSERD, Consulta delle Associazioni e delle Società Scientifiche, Itaca Italia, ERIT Italia, Società Italiana di Alcologia, Società Italiana Tossicodipendenze (SITD), con il sostegno di CGIL, CISL e Magistratura Democratica, avanzano le loro proposte in materia di tossicodipendenze, con l?auspicio che siano recepite nel maxi emendamento alla Finanziaria 2004. La presa di posizione comune è contenuta in un documento dal titolo “Le politiche di lotta alla droga non finiscano nell?abbandono. Fatti, non parole in occasione della Finanziaria 2004!”, rivolto al governo e, in particolare, al vice premier Gianfranco Fini. Le organizzazioni sopra citate ? dopo aver ricordato che esse “rappresentano la stragrande maggioranza della rete dei servizi presenti sull?intero territorio nazionale” ? partono dall?analisi della Finanziaria per quanto attiene alla questione tossicodipendenze: “Se leggiamo attentamente le proposte inserite in Finanziaria per questo settore possiamo rilevare come: a. il passaggio delle competenze dal Ministero del Lavoro e degli Affari sociali alla Presidenza del Consiglio dei Ministri è accompagnato da una evidente riduzione delle risorse destinate proprio ad interventi di tipo preventivo; b. la legge nazionale 45 espressamente finalizzata alla prevenzione e alla cura perde qualsiasi dotazione finanziaria diretta e gli eventuali fondi dovranno essere resi disponibili discrezionalmente (quindi senza alcun vincolo) da ogni singola Regione all?interno del Fondo unico indistinto notevolmente ridimensionato in quantità; c. l?inserimento del Fondo 45 nel Fondo 328 senza correttivi e specifiche porta sui territori ad una totale perdita di titolarità di gestione di tale fondo per la lotta alla droga da parte delle Comunità terapeutiche accreditate e dei Sert (come da legge 309 e legge 45) ed un chiaro indirizzo sociale del finanziamento con un sacrificio di tutte le progettazioni di potenziamento dei trattamenti e delle innovazioni finora realizzate e nella legge 45 previste; d. se poi aggiungiamo il taglio realizzato dal Ministro Tremonti nel dicembre 2002 al Fondo nazionale già destinato alla lotta alla droga per un esercizio di recupero di bilancio 2002 e nel 2003 per finanziare i progetti precedentemente approvati e con quel taglio non finanziati, ci sembra chiaro un disinvestimento in questo campo, che invece necessita di supporto per l?innovazione, la sperimentazione e l?adeguamento rispetto a fenomeni in continua e crescita e cambiamento. La diffusione della cocaina, il ritorno dell?eroina, le nuove droghe stili di abuso diffusi che necessitano di investimenti certi e costanti per accompagnare le trasformazioni delle nostre strutture e costruire risposte efficaci.” Proprio partendo da queste considerazioni si spiegano le proposte che le suddette organizzazioni si augurano che siano recepite dalla maggioranza nel maxi emendamento alla Finanziaria: “Chiediamo al Governo di inserire nel maxi emendamento una norma che garantisca un adeguato finanziamento al neo costituito Dipartimento nazionale pari almeno alla quota del 25% del Fondo nazionale Lotta alla droga che negli anni precedenti era riservata a progetti nazionali, incrementata del dovuto per il funzionamento del Dipartimento stesso. “Chiediamo che la dotazione economica riservata al finanziamento di progetti decentrati assegnati dalle Regioni alle singole Asl rimanga come capitolo di spesa dedicato e non venga assorbito dal Fondo Unico Indistinto, anche in questo caso con una dotazione finanziaria di livello almeno pari a quello degli anni precedenti. “Chiediamo infine che venga istituito un Fondo di rotazione che funga da garanzia e da copertura dei costi bancari sostenuti dalle associazioni e dalle cooperative sociali per acquisire anticipazioni su fatture emesse a carico di enti pubblici e che sia automaticamente applicato nei confronti dei soggetti del privato sociale il Decreto Legislativo n. 231 del 9 ottobre 2002 emesso in applicazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento delle transazioni commerciali.” “Desideriamo far notare ? continua il documento ? come all?enfasi con la quale si evidenzia il ruolo crescente che le comunità di accoglienza dovrebbero assumere nella presa in carico delle persone con problemi di dipendenza da sostanze, anche (sembrerebbe) a scapito di un indispensabile ruolo dei Servizi pubblici che andrebbero invece potenziati per permettere l?applicazione della Dipartimentalizzazione del sistema delle dipendenze in tutti i territori, non fa seguito una certezza nei tempi di erogazione delle rette da parte delle Asl. “Le comunità accreditate sono poi costrette a ricorre all?indebitamento bancario per i cronici ritardi nei pagamenti delle rette pattuite anche di oltre un anno. “Se permane nel tempo una tale situazione, proprio le comunità che più lavorano per una presenza constante e diffusa sui territori, in collaborazione con il sistema sanitario nazionale e non godono di donazioni particolari, saranno costrette a chiudere, con buona pace della dichiarata loro centralità.” Infine, nel documento di sottolinea come “il mancato recepimento di queste nostre proposte evidenzierebbe in modo clamoroso lo scarto tra parole e fatti, promesse realizzate e bugie consapevoli, ideologia e politica dell?immagine in sostituzione di programmazione e coerenza dei comportamenti politici. “Osiamo sperare che nascosto dietro una immagine accattivante non si celi il mostro dell?abbandono e della solitudine: non resterebbe che l?opzione punitiva e vessatoria nei confronti di chi fa fatica e cerca affannosamente vie di uscita. “Ci viene detto che non è questa l?intenzione del Governo. “Vorremmo vederla realizzata, subito, nei fatti.”         


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