Con l’arrivo dell’estate, che sarà rovente e arida dopo tanti mesi di pioggia, si moltiplicano i consigli su come affrontare le emergenze, soprattutto per la categoria degli anziani tra i quali felicemente mi trovo. In casa, suggeriscono gli esperti, tenere la temperatura dei condizionatori a -5°C rispetto a quella dell’esterno. Considerando che molti (io per esempio) non hanno il condizionatore, la misura migliore è quella di sfruttare il fresco “naturale” tenendo le finestre aperte di notte e di mattina presto, e chiudendole, abbassando tapparelle e persiane, di giorno. Nei casi di caldo insopportabile, un ventilatore è utilissimo.
Dovendo uscire nelle ore più torride (anche se si consiglia ai vecchi e ai bambini di non uscire di casa e men che meno andare a prendere il fresco nei parchi dove l’ozono infuria) evitate l’interessata proposta di passare le giornate in quelle surgelate cattedrali del consumismo che sono i supermercati o peggio (è stato consigliato) nelle ombrose autorimesse dei Vigili del fuoco. Molto meglio preferire l’ombra silenziosa delle nostre tante chiese ove, oltre al fisico, ci si potrà ritemprare anche lo spirito e la vista al cospetto di tante cose belle.
Mangiare poco, soprattutto verdura e frutta, cocomeri e meloni, uva e pere e bere molta acqua di rubinetto (se dovesse sapere di cloro basta tenerla in una caraffa aperta per qualche minuto). Muoversi, a piedi, in bicicletta, fa sempre bene. Se potete, le ore del mattino vi consentiranno, avendo un parco o un giardino pubblico non troppo distanti, di osservare molti animali “clandestini”, dagli uccelli agli scoiattoli, dalle farfalle agli scarabei. Però usate con circospezione il binocolo per non farvi scambiare per guardoni. Può capitare. Fulco Pratesi
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